Il Molise esiste ed è una terra di estrema bellezza, silenziosa ed ospitale. Abbiamo visitato l’Alto Molise con tutta la famiglia in occasione della festività dell’Epifania, in un viaggio di tre giorni, percorrendo in macchina strade di montagna immerse in paesaggi mozzafiato. Abbiamo fatto trekking su sentieri naturalistici dove si pratica lo sci di fondo all’interno di un bosco di abeti bianchi di importanza comunitaria. Abbiamo esplorato una riserva della Biosfera Patrimonio dell’Unesco. Abbiamo visitato borghi antichi ricchi di tradizioni. Abbiamo scalato una montagna da dove la vista spazia fino al mar Adriatico. Abbiamo scoperto la storia dell’ antico popolo sannitico all’interno di un’area archeologica tra le più importanti in Italia. Ci siamo mescolati con la gente del luogo, ascoltando i loro racconti, assaporando la loro cucina contadina ed infine abbiamo alloggiato in una Dimora di Montagna in cui sorprendentemente ci si sente come a casa.
Per raggiungere l’Alto Molise da Brindisi occorrono circa 4 ore in macchina, percorrendo un comodo tratto di autostrada A14 fino all’uscita “Val di Sangro” e da lì, la SS652, lungo il confine tra Abruzzo e Molise. Durante il nostro viaggio, in occasione della festività dell’Epifania, abbiamo alloggiato presso “Dimora Montagna Amica”, a Pescopennataro, (a meno di un’ora da Isernia). Si tratta di un ostello - ristorante con cento anni di storia con camere semplici e bagno privato interno. La Struttura, nata nel 2003, è gestita da ragazzi eccezionali che “resistono” in una terra dove si assiste ad un continuo spopolamento. Dalle sue finestre si può vedere la maestosità della Majella (in Abruzzo) e Pescopennataro, paese della Pietra e degli Scalpellini (al confine con l’Abruzzo). Il paese è arroccato su uno sperone roccioso, dove si pratica anche l’arrampicata sportiva. Nel Ristorante dell’Ostello vengono servite ricette tradizionali in un ambiente caldo e accogliente, riscaldato d’inverno dal fuoco di un caminetto sempre acceso e dal calore e la gentilezza dei giovani in sala e di Emilio Rosina Litterio, che magistralmente accoglie gli ospiti e gestisce il bar ed il ristorante.
Quando si ha notizia di nevicate, dopo aver montato le gomme termiche e caricato gli sci stretti, si parte sempre per un week end fuori porta a Pescopennataro. Una volta arrivati, si alloggia a Dimora Montagna Amica, dove i ragazzi ci accolgono con il sorriso riservandoci sempre la stessa stanza, “La Tanaceto”. Qui oramai siamo di casa. Si può uscire dall’ostello letteralmente con gli sci ai piedi, avventurandosi nel silenzio del bosco di abeti bianchi (gli Abeti Soprani), area SIC, sulle piste di sci di fondo, di svariati km, tutte omologate dalla FISI e battute con maestria dal gestore, Simonluca SCIULLI, un ingegnere con la passione per la montagna. Se non si scia ci si può muovere con le ciaspole o con le motoslitte durante le numerose escursioni organizzate dai ragazzi e quando non c’è la neve ci si può avventurare a piedi nei boschi o scalare le montagne circostanti accompagnati da guide certificate che partono direttamente dalla struttura.
1°giorno – Dopo essere arrivati in serata a Pescopennataro, la mattina seguente, siamo partiti dal nostro “campo base”, Dimora Montagna Amica, alla volta del piccolo Borgo di Pietrabbondante, arroccato sulle “Morge” (punte di roccia nude) ai piedi del Monte Caraceno, percorrendo in auto 30 km in 45 minuti, lungo strade deserte che salgono e scendono seguendo l’andamento sinuoso di monti e di antiche vallate, percorse dai tratturi della transumanza. Qui si trova il famoso sito archeologico denominato “Santuario Italico di Pietrabbondante”, il cui nucleo originario risale al V secolo A.C. (https://www.musei.molise.beniculturali.it). Arrivati all’ingresso del sito, dove si paga un biglietto d’accesso, ci attendeva la Dott.ssa Giovannina Giuliani, una guida certificata della Regione Molise con la quale avevamo preso contatti per un tour privato. Giovannina ci ha accompagnato per 1 ora e mezzo raccontandoci la storia di questo luogo meraviglioso abitato dai Sanniti, un popolo italico di valorosi guerrieri e strateghi militari che occupava il territorio prima dell’arrivo dei Romani, facendoci sentire tutta l’energia e la maestosità del luogo. La sua conoscenza è incredibile, nel corso della sua vita ha fatto stage e svolto numerosi studi e ricerche; il suo amore per questo sito nasce fin da bambina, tant’è che il noto archeologo Adriano La Regina, che ha studiato Pietrabbondante a partire dal 1959, dice di lei: “ne conosce ogni singola Pietra”. I primi scavi archeologici iniziarono solo nel 1857 e furono finanziati dal governo borbonico, e, infatti, molti dei ritrovamenti, principalmente armi, quali doni votivi, si trovano oggi nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Con la guida ci siamo addentrati nel santuario e centro politico del popolo sannitico passeggiando fino al teatro, molto ben conservato, che si affaccia scenograficamente sulla valle del Trigno da una altura di 1000 metri. Davanti all’immensità dei luoghi ed alla bellezza della valle si prova una sensazione di sbalordimento, la stessa sensazione probabilmente provata dai Sanniti quando hanno scelto Pietrabbondante quale luogo più importante per il culto e per la vita politica. Il teatro è delimitato da un muro in opera poligonale ciclopico. La Cavea, che sfrutta il pendio naturale del terreno, ha nelle prime tre fila, sedili costituiti da blocchi unici con spalliere ergonomiche ed eleganti braccioli a forma di zampa di grifo, destinati, probabilmente, ai personaggi più illustri ed influenti del popolo: sacerdoti e magistrati. Nella parte retrostante del teatro sorge un tempio (Tempio B), che colpisce per le sue dimensioni eccezionali, dedicato probabilmente a tre divinità. Il complesso teatro - tempio B è stato edificato tra la fine del II secolo e l’inizio del I secolo A.C.. Qui sono stati ritrovati anche i resti di una Domus pubblica del santuario. Nella parte orientale del sito si trova un altro tempio (Tempio A), databile alla metà del II secolo A.C., più antico e consunto del primo. Esso è ubicato su una terrazza ricavata artificialmente ed era destinato ad aerarium per la raccolta del denaro offerto dai devoti. Nella stessa zona sorgono le botteghe di epoca romana ed è ben visibile un portico con colonnato dove venivano raccolti i doni votivi, principalmente armi dei popoli sconfitti in battaglia dai Sanniti. Soddisfatti dalla visita del luogo e dal racconto della guida abbiamo ripreso il nostro viaggio sulle strade dell’alto Molise, verso Agnone, distante 25 minuti in macchina da Pietrabbondante, dove avevamo riservato una visita (da prenotare online) al museo delle Campane Marinelli. Bisogna venire ad Agnone a Dicembre per assistere alla tradizionale “’ndocciata” che si svolge generalmente durante il secondo week end del mese ed il 24, quando le ‘ndocce, ovvero delle torce infuocate, illuminano le vie di questo borgo ricco di bellezze artistiche e culturali (https://www.ndocciataagnone.it/), riproducendo un rito antico che si verificava ogni anno in occasione del solstizio d’inverno. Nel medioevo, la famiglia dei Borrello, legata al doge veneziano, diede vita ad un borgo di influenza “veneziana”, dove gli abitanti si dedicarono principalmente alla lavorazione del metallo. Merita una visita la Pontificia Fonderia di Campane della famiglia Marinelli (www.campanemarinelli.com), attiva fin dal XV secolo. Dal 1924, per concessione di Papa Pio XI, le sue campane riportano il nome e lo stemma pontificio. In una parte della fonderia è stato ricavato un museo ove è conservato un esemplare di una campana gotica risalente all’anno 1000. Il percorso di visita si chiude, nell’officina per la fusione e nel laboratorio artistico, con una esecuzione artistica di una melodia del maestro campanaro, che utilizza i suoni di differenti campane, come se stesse suonando un vero e proprio strumento musicale. Usciti dalla fonderia abbiamo passeggiato per il grazioso borgo visitando la chiesa di Sant’Emilio, patrono della città, con la sua facciata ed il portale gotico risalente ai primi trent’anni del 1300 sormontato da un rosone di epoca romanica. Passeggiando per il borgo tra botteghe dolciarie, orafe e di attrezzi e arredi in ferro battuto, siamo giunti fino a Piazza Plebiscito, dove, di fronte ad una graziosa fontana, c’è la trattoria “Terra mia”. Si tratta di un ristorante Braceria, situato nel caratteristico Palazzo Bonanni, dove abbiamo pranzato con piatti della cucina tradizionale e prodotti locali. Qui abbiamo gustato una selezione di carni nazionali ed internazionali in un ambiente caldo e accogliente dagli arredi minimal. Dopo aver passeggiato ancora un po’ per le vie dello storico Borgo siamo rientrati a Dimora Montagna Amica, dove abbiamo cenato.
2°giorno – Con partenza sempre da Dimora Montagna Amica e con destinazione la Riserva Naturale Statale Montedimezzo, nel territorio di Vastogirardi, abbiamo percorso un tragitto di 20 km in 35 minuti fatto di strade panoramiche e piccoli borghi. Nella riserva ci attendeva Francesco Santagapita, guida ambientale escursionistica per accompagnarci nell'Oasi Naturale, oggi patrimonio dell'Unesco e Riserva MAB (Man And Biosphere), (https://www.riservamabaltomolise.it/). Francesco collabora anche con DimensiOne Explore (https://dimensioneexplorer.com/) che organizza numerosi trekking in territorio molisano. Con lui abbiamo passeggiato per due ore nella pace e nel silenzio "assordante" del bosco di abeti bianchi, di acero e di frassino. Nella riserva c’è una biodiversità straordinaria: la fauna comprende il lupo grigio, la volpe, il falco pellegrino, l’aquila reale, i picchi rossi, gli sparvieri, i cinghiali ed i caprioli che si muovono in un ambiente di 900 specie e sottospecie di flora. Per poter accedere a dei percorsi all’interno della Riserva è necessario chiedere anticipatamente un’autorizzazione, contattando il reparto dei carabinieri della biodiversità che controllano gli accessi. All’interno della riserva si trova un interessante museo dove vengono rappresentate le specie di flora e di fauna che si andranno a scoprire nel bosco. La Riserva ospita altresì un centro di recupero per la riabilitazione di animali selvatici molto interessante ed educativo per i bambini. Alessandro prima di andar via ci ha consigliato di visitare il suo paese, Pesche, ubicato a 1100 metri sul fianco roccioso, con scale, viuzze e case che si sviluppano in verticale, che ospita durante le festività natalizie la mostra outdoor “I presepi nel presepe” (http://egov.hseweb.it/pesche/hh/index.php). La mostra si chiude ogni anno con la premiazione del vincitore proprio nel giorno dell’Epifania. Lasciata la riserva ci siamo spostati presso il grazioso paese di San Pietro di Avellana, a 6 minuti in macchina dalla riserva. Il borgo di origini antichissime è la patria del tartufo bianco e dalla villa pubblica (dove ci sono giochi per bambini, panchine dove sostare e la gente del posto gioca a bocce) si gode di un panorama spettacolare sui boschi. Per pranzo abbiamo scelto l’Osteria “Il Boccaccio” dove abbiamo gustato piatti tradizionali reinterpretati in chiave moderna, il tutto accompagnato da ottimi vini locali. A San Pietro di Avellana ogni anno, per il ponte di Ognissanti, si tiene la mostra mercato del tartufo bianco e qui si trova il museo del tartufo (https://www.cittadeltartufo.com/). Il museo è stato inaugurato nel 2021 ed è una rarità in Italia. Esso presenta un percorso multimediale ed interattivo che celebra la storia, i rituali ed i sapori del prezioso fungo; merita una visita anche per le interessanti ricette proposte. L’ingresso è libero ma bisogna chiamare gli uffici preposti del Comune per fissare un appuntamento. All’ora stabilita una gentile ragazza ha aperto le porte del museo (https://tartufosanpietroavellana.it/) accompagnandoci nella visita. Il museo si trova in zona periferica rispetto al centro in un edificio decorato da murales coloratissimi proprio dove si svolge la sagra annuale del tartufo. Sulla via del ritorno in direzione Pescopennataro siamo passati prima da Ateleta, famosa per le sue mele confezionate nell’azienda agricola “Melise” e poi dal Borgo di Castel del Giudice; per anni abbandonato, oggi il Borgo è stato completamente recuperato come albergo diffuso (espressione della resistenza e resilienza degli abitanti di questa terra). “BorgoTufi”, questo il nome dell’albergo diffuso, ha una Spa dove rilassarsi ed un ottimo ristorante. Nel tardo pomeriggio abbiamo fatto un salto in paese a Pescopennataro: qui si passa prima dalla Macelleria da Pietro, in Piazza del Popolo, per comprare la soppressata e poi da Camala, una bottega di ceramiche sulla piazza del paese, gestita dai fratelli Sciulli Brunella e Fabrizio, che hanno scelto di rientrare, nel 2015, in Alto Molise, dopo aver vissuto e lavorato a Firenze con il noto maestro Federigo Fabrini. Dove un tempo sorgeva la segheria del padre, i fratelli Sciulli creano degli originali souvenir in gres porcellanato decorati a mano. Si resta incantati davanti alle vetrine coloratissime dove sono esposti vasi, figure di animali, mongolfiere, ballerine danzanti, teatrini. Fabrizio è anche maestro di sci e spesso lo si incontra sulle piste di Pescopennataro o della vicina Prato Gentile a Capracotta; quest’ultima città è uno dei luoghi più nevosi dell’Appennino detenendo il record mondiale di neve caduta nel marzo del 2015 (ben 256 centimetri) in 24 ore. Poco è rimasto dell’impianto originario dei paesi di Capracotta e di Pescopennataro perché questi vennero quasi completamente distrutti durante la seconda guerra mondiale in quanto ubicati sulla linea Gustav, una linea fortificata difensiva voluta da Hitler nel 1943 che collegava il mar adriatico con il tirreno. Per gli amanti dello sci di fondo, a Capracotta, e nello specifico a Prato Gentile, ci sono due anelli di fondo agonistici per i più esperti (di monte e di valle) ed un tracciato turistico per i principianti, nonché tracciati per le ciaspole e fuoripista. Prato Gentile con oltre 15 km di piste è stata sede dei Campionati Italiani assoluti di fondo nel 1997. Qui ha sede la scuola Sci italiana di Capracotta (https://www.scuolascicapracotta.com/), più di 100 anni di storia e maestri qualificatissimi. Nella Baita adiacente le piste si può affittare tutta l’attrezzatura e riservare delle ore di lezione per imparare questo meraviglioso sport. Noi abbiamo percorso queste piste insieme ad un maestro eccezionale, Pasquale Santilli, veterinario di professione, guida soccorso alpino, originario di Agnone, il paese della ‘ndocciata; ma tutti i maestri della scuola sci sono fantastici. Per un pasto veloce sulle piste ci si può fermare al Barrique Baita dove vi è anche bar e caffetteria con servizi. Prato Gentile si trova inoltre ad un passo dal Giardino della Flora Appenninica dove in primavera si possono ammirare numerose specie autoctone (https://www.giardinocapracotta.unimol.it/). Arrivati in serata a Capracotta, dove ci si può fermare per un aperitivo nel bar Taccone, in Corso S. Antonio, abbiamo cenato nel Ristorante l’Elfo. Qui abbiamo gustato tagliatelle al tartufo, il caciocavallo (che si può acquistare in paese dallo stagionatore da generazioni Oreste Trotta) e la zuppa di lenticchie (che si possono acquistare in paese nella bottega “Alti Sapori” dove dei giovani ragazzi trentenni resistono ad un ambiente aspro in alta montagna producendo dei legumi eccezionali). Dopo cena siamo rientrati a Dimora Montagna Amica attraverso la strada che passa da Prato Gentile e dall’Eremo di San Luca, dove si trova una grotta a 1500 metri, in posizione strategica per ammirare il territorio e tutta la vallata del Sangro.
3° giorno – Da Dimora montagna amica siamo partiti, guidati dal Sindaco del paese, Pompilio Sciulli, avvocato di professione, per un trekking che ci avrebbe portato fino alla cima di Monte Campo, a 1730 metri di quota, da dove la vista spazia a 360 °dalle montagne dell’Abbruzzo, con la Majella ed il Gran Sasso, fino alla costa Adriatica. Il sentiero per scalare la montagna parte dell’Albergo Monte Campo (dove in occasione di un week end sulla neve abbiamo alloggiato) anche questo eccezionale per la vista su Monte Capraro e Capracotta e con una buonissima cucina nel ristorante Santa Lucia. Una volta scesi dalla montagna abbiamo proseguito l’escursione con un trekking naturalistico: siamo partiti dall’area attrezzata di Rio verde dove c’è una sorgente di acqua oligominerale ed abbiamo attraversato il Bosco degli Abeti Soprani, camminando su percorsi dove, con la neve, vengono battute le piste per praticare lo sci di fondo. Arrivati a Dimora Montagna Amica ci siamo concessi un aperitivo all’aperto godendo del sole e della vista dei boschi e delle montagne tutt’intorno. Subito dopo pranzo siamo poi rientrati in Puglia lasciando questa terra generosa e spesso dimenticata ma che per noi è un posto del cuore da tutelare.
-----INFORMAZIONI PRATICHE-----
COME ARRIVARE
In auto da Bari si prende l’Autostrada A14 fino all’uscita Val di Sangro e da lì la SS652 lungo il confine tra Abruzzo e Molise. In inverno è necessario montare gomme termiche e/o catene perché le nevicate sono abbondanti e le strade occupate dalla neve. Prudenza alla guida soprattutto in caso di neve e di vento che sposta la neve sulla strada e riduce la visibilità.
DOVE DORMIRE
Abbiamo scelto Dimora Montagna Amica, situata a 1250 m a Pescopennataro, totalmente circondata dalla foresta di Abeti Bianchi e dalle piste di sci di fondo. Si tratta di un ostello con camere semplici e dotate di bagno privato e un ristorante con piatti della tradizione in un ambiente familiare (https://montagnamica.net/). Consigliatissimo è anche l’Hotel Monte Campo a 1543 mt di quota a Capracotta, recentemente ristrutturato e dagli arredi raffinati con vista mozzafiato su Capracotta e il paesaggio montagnoso circostante. Questa struttura è ideale perché molto vicino alle piste di sci di fondo di Prato Gentile in inverno, nonché al Giardino della flora Appenninica con le sue innumerevoli specie da visitare in primavera. Ha un ottimo ristorante, il Santa Lucia (https://www.hotelmontecampo.it/) con prodotti della filiera agricola locale gestita da giovani imprenditori. Da provare a Castel del Giudice “BorgoTufi”, albergo diffuso in pietra locale, un presepe immerso nel paesaggio di montagna con una Spa dove rilassarsi. Ottimo il ristorante “Mai”, ubicato nella piazza del Borgo, dello chef Marco Pasquarelli (https://www.borgotufi.it/) , che mette in scena una cucina creativa e di ottima qualità.
DOVE MANGIARE
Ad Agnone consigliatissimo è Terra Mia nel centro storico in Piazza Plebiscito, arredamento minimal e piatti della tradizione. Provate le carni cotte alla brace (https://www.visitagnone.com/dove-mangiare/ristorante-braceria-terra-mia/). A Capracotta si trova il miglior ristorante dell’Alto Molise, l’Elfo dello chef Michele Sozio, osteria chic dove provare piatti della tradizione e di qualità: Imperdibili le lenticchie di Capracotta, le tagliatelle al tartufo o ai funghi porcini e la carne di pecora (“pezzata”) (https://www.ristorantelelfo.it/). A San Pietro di Avellana si consiglia il ristorante Boccaccio, moderno con piatti della tradizione rivisitati; da assaggiare i cavatelli al ragù bianco ed il filetto di maiale cotto a basse temperature, nonché l’immancabile pollo al tartufo (https://piatti.menu/restaurants/san-pietro-avellana/il-boccaccio-osteria). Se siete sulle piste di Prato Gentile potete fermarvi per un pasto veloce al Barrique Baita. Ottima la Polenta con ragù di salsiccia e la scamorza. Prenotate in anticipo soprattutto durante il week end perché i tavoli sono sempre occupati.
COSA COMPRARE
A Capracotta bisogna fare un salto da “Alti Sapori” per comprare legumi e cereali e dalla salumeria- gastronomia “Trotta” per acquistare il Caciocavallo; a Pescopennataro merita una visita la macelleria “Da Pietro” per la soppressata. Se volete portarvi a casa un souvenir originale in gres porcellanato dipinto a mano andate da Camala, in piazza, dove resterete incantati dalla vetrina popolata da elfi, animaletti, mongolfiere, teatrini e burattini creati con maestria dai fratelli Sciulli. Ad Ateleta merita una visita l’azienda agricola “Melise” dove comprare mele, confetture e succhi freschi.
COSA CONOSCERE
Se non avete mai sciato e volete provarci, la SCUOLA Italiana di SCI Capracotta, presso Prato Gentile, (https://www.scuolascicapracotta.com/) ha maestri eccezionali. Qui potete noleggiare tutta l’attrezzatura e riservare delle ore di lezione. Per esperienze estive, invernali ed una vasta gamma di attività all'aperto nonché per un soggiorno in totale relax contattate Dimora Montagna Amica (https://www.montagnamica.net/). Per la visita della Riserva di Montedimezzo, affidatevi ad una guida esperta e contattate il Reparto Carabinieri Biodiversità chiamando al numero 0865.39.35. Noi abbiamo contattato Francesco Santagapita, guida ambientale Escursionistica (su Instagram: @francesco.santagapita) che collabora anche con il tour operator Dimensione Explorer (https://dimensioneexplorer.com/). Altro Tour Operator che organizza interessanti escursioni del territorio è Moli Tour (https://molise.guideslow.it/strutture/molitour/). Per la Visita del sito archeologico di Pietra Abbondante contattate Giovannina Giuliani, guida abilitata della Regione Molise. (Per info, costi e prenotazioni +393490943740; mail: giulianigiovanna@yahoo.it; sito WEB: https://www.amscard.it/property/guida-turistica-giovanna-giuliani). Con lei si vive un’esperienza emozionante grazie alle sue approfondite conoscenze e la passione con la quale illustra l'importanza storica e le caratteristiche architettoniche del sito.
COME VESTIRSI
Per le escursioni nei boschi, nelle riserve e in montagna imprescindibile indossare vestiti tecnici e scarponcini da trekking. Per lo sci di fondo è necessario vestirsi a strati con indumenti caldi, leggeri e traspiranti: si parte da un 1° strato di intimo termico (maglia e calzamaglia in lana merinos), si passa ad un 2° strato di maglia e pantalone tecnico per sci di fondo; ultimo strato giacca antivento e antipioggia sempre tecnica per sci di fondo. Non indossare pantaloni e giubbotto da neve perché si rischia di sudare. Indossate una fascia o cappello di lana, guanti e calzini caldi e traspiranti e soprattutto importante portate sempre gli occhiali da sole e una crema solare, per evitare scottature sulla neve.
COSA LEGGERE PRIMA DI PARTIRE
Assolutamente da leggere è la guida della Repubblica “Viaggio in Molise Alto e Medio Sannio”, una fotografia autentica di questa terra, dei sui borghi, delle sue peculiarità paesaggistico ambientali, delle sue montagne, degli itinerari culturali e del gusto e dei suoi abitanti; all’interno si trova un focus dedicato ai fratelli Sciulli di Camala, che ci hanno incantato con le loro ceramiche ed a Giovannina Giuliani, la guida che ci ha fatto innamorare di Pietrabbondante. Meritano come sempre gli articoli della rivista DOVE, nello specifico lo speciale dedicato ai borghi del tartufo bianco ( https://viaggi.corriere.it/weekend/cards/alto-molise-borghi-del-tartufo-bianco/), gli articoli della rivista cartacea “ Molise la strada è il viaggio– Il nostro Far West” dell’ottobre 2020, “Nel silenzio dei Boschi” del febbraio 2019, dedicato a Pescopennataro e Capracotta, grazie al quale abbiamo scoperto le piste di sci di fondo di Prato Gentile e Dimora Montagna Amica e della pubblicazione “101 luoghi da Scoprire”, il tomo “Il Sud e Le Isole”. Infine si consiglia la guida della Lonely Planet dedicata ad “Abruzzo e Molise” per approfondimenti su queste due meravigliose regioni nonché la pubblicazione, sempre della Lonely Planet, “Italia in 52 Week End”, dedicato nello specifico alla scoperta dei Sanniti.
GALLERIA FOTOGRAFICA
Fig.1 - Gli anelli di sci di fondo di Pratogentile; Fig.2 - La Riserva di Montedimezzo; Fig. 3 - La Vista dalla cima del Monte Campo fino al mar adriatico; Anteprima - Il Santuario Italico di Pietrabbondante


