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Long Weekend a Napoli: tra storia, arte e sapori autentici

2025-04-02 20:11

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EUROPA, ITALIA, long weekend,

Long Weekend a Napoli: tra storia, arte e sapori autentici

CAMPANIA - ITALIA

Quest’anno, il 21 Dicembre, nel giorno del Solstizio d’Inverno, Napoli festeggerà 2500 anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 475 A.C., per opera di coloni greci. Oggi è una città che incanta per la sua storia millenaria, un patrimonio architettonico culturale affascinante, le sue arti, la sua musica, i suoi scorci memorabili scelti per film e serie di successo, l’anima vibrante della sua gente ed i suoi sapori inconfondibili. Se stai pianificando di visitare questa meravigliosa città in occasione dei prossimi ponti del 25 aprile e del 1 maggio o del 2 giugno ecco il racconto del nostro ultimo long weekend a Napoli in occasione della festa della Repubblica in concomitanza con i festeggiamenti per la vittoria dello scudetto calcistico. Il nostro itinerario unisce arte, cultura e gastronomia, tutti aspetti che hanno reso Napoli celebre nel mondo, e ti porterà nei sotterranei nascosti, a visitare opere d’arte avvolte nel mistero, percorrere vicoli che nascondono storie, conoscere luoghi, tradizioni e sapori che rendono questa città unica al mondo.

GIORNO 1: IL CUORE PULSANTE DI NAPOLI

 

Dove il mare incontra la città

Siamo arrivati nel cuore di Napoli in macchina percorrendo prima l’autostrada A14 e poi l’A16 ed abbiamo soggiornato al “Renaissance Naples Hotel Mediterraneo” in Via Ponte di Tappia a due passi dal lungomare e dal centro, una struttura elegante con una terrazza, il “Roof garden Angiò”, che offre una vista spettacolare sulla baia di Napoli ed il Vesuvio. La vista sul mare che ha ispirato poeti e musicisti con il Vesuvio che sembra riposare all’orizzonte permette di immergersi fin da subito nella magia della città. In hotel c’è un parking disponibile a pagamento dove lasciare la macchina e dimenticarla: perché Napoli si gira a piedi o con la metro. Dopo aver lasciato i bagagli, iniziamo la nostra esplorazione con un pranzo presso la “Trattoria del Golfo”, in via Santa Brigida, indirizzati dalla reception. È un locale tradizionale con piatti tipici della cucina napoletana che merita una visita per il suo arredo coloratissimo, per il servizio impeccabile e naturalmente per il cibo. È frequentato da gente del posto che qui mangia pesce freschissimo: noi abbiamo assaggiato gli “scialatielli ai frutti di mare” preparati con ingredienti freschi e locali, gustando i sapori autentici della città.

 

Toledo: il mare sotterraneo

Nel pomeriggio ci siamo immersi nell’arte urbana e nell’architettura contemporanea, passeggiando dalla Galleria Umberto I fino a via Toledo, dove, in corrispondenza della Stazione Metro di Toledo, considerata una delle stazioni metropolitane più belle al mondo, avevamo appuntamento con la nostra guida per un tour privato prenotato con Getyour Guide. Con la guida abbiamo attraversato il mondo sotterraneo della stazione metro di Monte Calvario, per anni in disuso con tapis roulant che conducono alla metro di Toledo, accompagnati lungo il percorso da pannelli retroilluminati con gli scatti del fotografo Oliviero Toscani, raccolti nell’opera la “Razza Umana”. La scala mobile che collega il suolo urbano alla metro di Toledo è la più lunga d’Europa. La stazione di Toledo è famosa per i suoi mosaici blu ed i giochi di luce che evocano il colore del mare, creando un’atmosfera quasi surreale. Venne progettata dall’architetto spagnolo Oscar Tusquets Blanca, evocando un’immersione negli abissi, proprio dove un tempo sorgeva un antico porto sommerso: Napoli è una città che sorprende perché qui l’arte esplode anche sottoterra.

 

 

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Quartieri Spagnoli: tra murales e musica segreta

Usciti dalla metro di Toledo ci siamo ritrovati nei quartieri Spagnoli, un labirinto di vicoli colorati da opere di street art. Tra questi troviamo il Campione Argentino Maradona in Via Emanuele de Deo dipinto nel 1990 da Mario Filardi, la dea Iside di Francisco Bosoletti, ispirata alla Pudicizia del Corradini, presente nella cappella di San Severo e le opere di  Cyop&Kaf, i primi a dipingere i muri di Napoli con più di 230 graffiti. Passeggiando tra il dedalo di vicoli stretti e vivaci abbiamo incontrato, dipinti sui muri, tutti i personaggi della napoletanità: Totò, Massimo Troisi, Pino Daniele, Sofia Loren, Bud Spencer, icone che raccontano la storia di Napoli fatta di orgoglio e di resistenza. Lungo il percorso per il centro storico abbiamo incontrato la chiesa del Gesù Nuovo con i suoi interni barocchi mozzafiato dove si trova anche la tomba di San Giuseppe Moscati (medico e santo napoletano) e la sua facciata in bugnato con simboli incisi che altro non sono che lettere dell’alfabeto aramaico. Sono solo sette segni e ad ognuno corrisponde una delle note musicali: la facciata può essere suonata come uno spartito musicale.

 

 

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Napoli sotterranea: un tuffo nel passato

Siamo arrivati poi in Piazza San Gaetano, dove, incluso con il nostro tour privato, vi era l’accesso “saltafila” a Napoli Sotterranea: consigliatissimo per non rischiare di attendere ore per visitare una delle maggiori attrazioni della città. Napoli sotterranea è un viaggio nel sottosuolo che svela una città nascosta e misteriosa attraverso cavità di tufo usate nel XVI secolo prima come ipogei e cisterne di approvvigionamento idrico dell'acquedotto greco-romano, poi come rifugi anti-aereo durante la seconda guerra mondiale. Queste cavità sono state riparo per migliaia di persone che qui si rifugiarono per scampare ai bombardamenti. Tra le pareti di tufo si possono scorgere vecchie scritte, oggetti di vita quotidiana e graffiti che raccontano come si viveva nascosti in quei giorni drammatici. Nel sottosuolo ci sono anche delle serre e degli orti ipogei simbolo di rinascita e vita. La visita termina nel teatro Greco-Romano dell'antica Neapolis di epoca augustea, oramai inglobato tra gli edifici, al quale vi si accede attraverso una botola “segreta” nascosta sotto il letto di un’abitazione al piano terra venendo letteralmente catapultati indietro nel tempo nei resti di un teatro usato ai tempi di Nerone.

 

Spritz e cena tra i vicoli

Dopo questa full immersion nella storia è il momento di tornare alla luce del sole ed è l’ora dell’aperitivo in Via dei Tribunali, una delle vie più animate della città. Abbiamo ordinato uno spritz al limoncello al “Portico 340” lasciandoci conquistare dall’atmosfera vivace del centro tra pizzerie e musicisti di strada. La nostra giornata si è conclusa con una cena nei caratteristici Quartieri Spagnoli, nella trattoria di mare “A taverne d’e Zoccole”, in vico lungo del Gelso, dove abbiamo cenato accompagnati da uno spettacolo di musica della tradizione partenopea. Questi quartieri, costruiti per le truppe spagnole nel XVI secolo, oggi sono il cuore pulsante della cultura napoletana.

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GIORNO 2: CAPOLAVORI ARTISTICI E NAPOLI CONTEMPORANEA

 

Le maioliche del chiostro di Santa Chiara e il Cristo Velato, un’opera dal potere magico.

Dopo colazione nel Roof garden Angiò, dove ti si apre davanti in tutta la sua bellezza il golfo di Napoli, abbiamo iniziato la giornata con la visita di alcuni dei luoghi più suggestivi della città. Lungo il tragitto per la Cappella San Severo, famosa in tutto il mondo per la straordinaria scultura del Cristo Velato, opera di Giuseppe Sanmartino, ci siamo fermati a visitare il Complesso Monumentale di Santa Chiara con la basilica gotica, riscostruita dopo il bombardamento dell’agosto del 1943. Il complesso ha un meraviglioso chiostro maiolicato che è una vera opera d’arte: è stato decorato da Domenico Antonio Vaccaro, tra il 1739 e il 1742 con maioliche dipinte ed ha tutt’intorno, alle pareti, affreschi del seicento che raffigurano Santi, allegorie e scene dell’Antico Testamento. All’interno del chiostro c’è anche un museo con tutti i ritrovamenti successivi al bombardamento, i biglietti, invece, possono essere acquistati sul momento. Per accedere alla cappella San Severo è invece necessario munirsi del biglietto con largo anticipo online sulla nuova piattaforma di ticketing del museo, in quanto l’accesso è contingentato in un’ottica di turismo sostenibile. La Cappella è luogo affascinate per l’opera scultorea del Cristo Velato davanti alla quale si resta senza parole, in quanto il velo che ricopre il corpo di cristo è tanto realistico da sembrare trasparente: considerata da molti per la sua bellezza e perfezione un miracolo e non il risultato della maestria dello scultore. La Cappella conserva nei suoi sotterranei le cosiddette macchine anatomiche con una riproduzione fedele dell’apparato circolatorio umano e la tomba del principe Raimondo di Sangro, appassionato di alchimia ed esoterismo, che commissionò l’opera.

 

Il mistero del Caravaggio al Pio Monte della Misericordia

Continuando a camminare nel centro storico ci siamo fermati per una pausa caffè al “Bar Nilo”, dove si trova il famoso altarino di Maradona, dirigendoci, subito dopo, al civico 253 di via dei Tribunali al “Pio Monte della Misericordia”: lì è possibile ammirare un capolavoro del Caravaggio, le “Sette opere di Misericordia”. La tela del Caravaggio è ispirata alle sette opere della Misericordia: dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, visitare carcerati ed infermi, seppellire i morti, ospitare i pellegrini e vestire gli ignudi. Napoli è infatti una città dove Caravaggio lasciò il segno: si narra che dipinse questo quadro mentre era in fuga, cercando protezione proprio qui per sfuggire alla legge a seguito di una lite nel corso della quale uccise un uomo. Fondato nel 1602 da sette nobili che decisero di devolvere i loro beni per aiutare la collettività, il “Pio Monte della Misericordia”, ha supportato nei secoli fino ad oggi i più bisognosi ed è un museo inclusivo bellissimo da visitare.

 

 

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Il Duomo di Santa Maria Assunta: il sangue e il tesoro di San Gennaro

Accanto al Pio Monte della Misericordia spicca la cupola del Duomo di Santa Maria Assunta che custodisce la reliquia del sangue di San Gennaro ed è sede del miracolo della sua liquefazione. I Napoletani aspettano due volte all’anno il miracolo: se il sangue si scioglie sarà infatti un anno di fortuna. Qui si trova il famoso tesoro di San Gennaro donato da principi, papi e reali da tutto il mondo, del valore di milioni e milioni di euro interamente di proprietà del popolo di Napoli. I pezzi forte del tesoro sono la Mitra, la Collana e le Insegne dell’ordine di San Gennaro. Dopo la visita ci siamo fermati per pranzo dal “Presidente”, uno dei templi della pizza napoletana, dove c’è da attendere un po’ per occupare un tavolo libero ma la pizza è buonissima e si mangia davanti al famoso quadro di Bansky “la Madonna con la pistola”.

 

Il lato pop della città

Dopo pranzo abbiamo fatto un’esperienza insolita, visitando un negozio di elettronica divenuto virale sui social: “New Martina”. Abbiamo proseguito verso il Molo San Vincenzo in via Acton. Quest’area, sede della Marina Militare, è famosa per la serie “Mare Fuori”. Ci siamo entrati gratuitamente avendo prenotato una visita organizzata da “Grande Napoli”(un’associazione culturale che, in collaborazione con il Comune, valorizza il territorio). Il molo di San Vincenzo ha svolto un ruolo importante nella storia della città. Fu sede della Real Marina del Regno delle due Sicilie. A fare da baluardo al luogo è il faro del Molo San Vincenzo, eretto da Ferrante d’Aragona, un vero simbolo della città, sopravvissuto a incendi, guerre, catastrofi e bombardamenti. Abbiamo così scoperto con la guida la storia del porto di Napoli mentre si godeva dal mare di una vista insolita della città in un mix di bellezza e malinconia.

 

La Napoli segreta della Galleria Borbonica

Siamo rientrati in hotel per un aperitivo veloce nel bellissimo bar lounge al piano terra e poi in serata ci siamo spostati nel quartiere di Chiaia per una visita notturna della Galleria Borbonica. Questa galleria è il primo viadotto sotterraneo che congiunge l’area di Piazza Vittoria con quella di piazza Plebiscito, costruito nel XIX secolo per far fuggire il re in caso di attacco. Si tratta di un percorso affascinante tra cunicoli e antichi rifugi della seconda guerra mondiale e si percorre nell’ultimo tratto in una zattera costruita e condotta da chi questo posto l’ha ripulito della spazzatura abbandonata. Alla fine del tratto si trova una bellissima opera di street art proprio sotto la famosa Piazza Plebiscito, riprodotta nel murales. Passeggiando tra vecchie auto abbandonate e stanze segrete si sente ancora l’eco della vita passata tra questi cunicoli.

 

Cena nella Galleria Navarra

Abbiamo concluso la serata con una cena presso “Galleria Navarra”, un locale raffinato ubicato in Piazza dei Martiri: il sito che era un tempo Giardino delle delizie di Palazzo Nunziante è divenuta poi galleria privata nei primi del novecento. Oggi è una pizzeria ristorante cocktail bar e giardino, con numerose iniziative culturali e mostre di giovani artisti. Per rientrare verso il centro siamo passati dal famoso caffè Gambrinus, frequentato da Totò adiacente la splendida Piazza Plebiscito dove si affaccia in tutta la sua maestosità il Palazzo Reale.

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GIORNO 3: IL FASCINO DEL RIONE SANITÀ

 

Benvenuti alla Sanità!

L’ultimo giorno è dedicato alla scoperta del Rione Sanità, ricco di storia e fascino popolare, uno dei quartieri più autentici di Napoli. Ubicato sotto il ponte della Sanità e dunque escluso dal centro cittadino, questo quartiere rappresenta il carattere vero di Napoli e diede i natali al celebre Totò. Abbiamo percorso il quartiere con il “Miglio Sacro”, prenotato online, ovvero un itinerario a piedi con le guide della cooperativa sociale “la Paranza” di Don Antonio Loffredo attraverso alcuni dei luoghi più affascinanti del quartiere. La Sanità è un quartiere simbolo della rivincita e della lotta alla camorra. Abbiamo visitato dapprima le catacombe di San Gennaro, dove si trova la tomba del Santo e preziosi mosaici e affreschi di antiche famiglie napoletane ed, appena fuori dalle Catacombe, una Basilica paleocristiana costruita nel V secolo d.C.

 

La Basilica della Sanità e Il Figlio velato di Jago

Nel cuore del rione si trova La Basilica di Santa Maria della Sanità o del Monacone perché custodisce la statua di San Vincenzo Ferreri, frate domenicano e patrono della Sanità. La chiesa è famosa per le sue decorazioni, la sua cripta ed il legame alla cultura popolare. La Basilica nasconde un tesoro sotto i suoi piedi le “Catacombe di San Gaudioso” dove, nel seicento, i nobili facevano scolpire i loro teschi nelle pareti e dipingere i loro scheletri: un modo macabro per ricordare di quando erano in vita. Una volta arrivati in Piazza Sanità ci si trova davanti ad un murales di Maradona, poi si incontrano, di Tono Cruz,  “Luce” e “Totò e Peppino” in una scena del film la Banda degli Onesti, opera trafitta dalle tante finestrelle della palazzina sulla quale è dipinta. Quest’ultima opera invita a restare uniti anche davanti alle difficoltà, proprio come si fa nel rione, dove Totò nacque. Con il Miglio Sacro si visita anche la Basilica di San Severo e la Cappella dei Bianchi che è un tesoro nascosto, in cui sono conservati dipinti di Andrea Vaccaro, Luca Giordano e Francesco Fracanzani. Oggi la cappella è casa dell’artista Jago ed ospita il “Figlio Velato”, una scultura contemporanea che emoziona chiunque lo osservi e che raffigura un bambino accolto da un velo di marmo che richiama il Cristo velato.

 

Palazzo San Felice e dello Spagnuolo: scale che raccontano storie

Durante la visita si possono ammirare i magnifici palazzi settecenteschi del quartiere: il palazzo San Felice e dello Spagnuolo, due gioielli barocchi con le loro famose scale monumentali spesso utilizzati come set cinematografici. Oggi raccontano la storia di una Napoli che resiste nel tempo. Il palazzo Sanfelice è stato realizzato tra il 1724 e il 1728 quale residenza di famiglia del celebre architetto Ferdinando Sanfelice, noto per il suo stile originale e le sue bizzarre scale monumentali. Entrando dal civico 6 di Via Sanità dopo l’androne con la portineria , dietro l’ampio cortile si trova la sorprendente scala a doppia rampa, aperta, simmetrica con i suoi giochi di luce che dal piano terra vanno fino ai piani più alti. Si dice che lo stesso Sanfelice abbia seguito giorno dopo giorno i lavori del palazzo. Da via Sanità siamo arrivati fino a Via Vergini dove si trova il palazzo “gemello” di Sanfelice detto dello Spagnolo in quanto acquistato dal nobile spagnolo Don Tommaso Atienza, storicamente attribuito a Sanfelice avendo la stessa struttura di scale a doppia rampa aperte.

 

Il Teatro Sanità e l’ultima pizza da Concettina ai Tre Santi

Una vera scoperta è stata quella del nuovo teatro Sanità, fondato dai giovani del quartiere dove abbiamo assistito ad uno spettacolo di grande qualità e conosciuto la loro storia di resistenza e di resilienza ma anche di rivincita e rinascita culturale. Abbiamo attraversato i mercati rionali per concludere in bellezza il nostro viaggio con una pizza da “Concettina ai Tre Santi”, in assoluto una delle migliori pizzerie di Napoli con i suoi impasti leggeri ed ingredienti di qualità. Dopo pranzo siamo rientrati in centro prendendo la metro ed una volta arrivati nel nostro hotel abbiamo ritirato bagagli e macchina. Intorno alle 15 siamo scappati via: cominciavano infatti i festeggiamenti per lo scudetto e da lì a poco non avremmo potuto più lasciare la città. Siamo ripartiti assaporando l’atmosfera di festa e con il cuore pieno dei colori, suoni e sapori che solo Napoli possiede.

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-----INFORMAZIONI PRATICHE-----

COME ARRIVARE

Napoli si raggiunge dalle principali città italiane con voli low cost o con il treno. Noi l’abbiamo raggiunta in macchina ed appena arrivati in città abbiamo lasciato la macchina all’interno di uno dei tanti parking a pagamento del centro ed abbiamo visitato la città a piedi e con la metro.

 

DOVE DORMIRE

Abbiamo scelto il “Renaissance Naples Hotel Mediterraneo” (https://www.marriott.com/en-us/hotels/napbr-renaissance-naples-hotel-mediterraneo/overview/) in Via Ponte di Tappia a due passi dal lungomare e dal centro, una vera oasi con suite enormi e letti king size di puro relax; in hotel c’è una terrazza panoramica tra le più belle in città il “Roof garden Angiò” dove servono colazioni con vista spettacolare sulla baia ed il Vesuvio.

 

DOVE MANGIARE

La “La Trattoria del Golfo” (https://trattoriadelgolfo.net/), in via Santa Brigida, merita una visita per il suo arredo, per il servizio impeccabile ed il cibo: qui si mangia del pesce freschissimo ed è frequentato da gente del posto.

A taverne d’e Zoccole” (https://atavernadezoccole.eatbu.com/?lang=it ) nel cuore dei quartieri spagnoli in vico lungo del Gelso merita una visita perché eccellente osteria di mare in un ambiente tipicamente partenopeo.

La pizza dal “Presidente” è buonissima e si mangia davanti al famoso quadro di Bansky “la Madonna con la pistola” (Visitate il loro profilo Instagram).

Galleria Navarra” in piazza dei Martiri (Home Page - Galleria Navarra Rossopomodoro) è una pizzeria ristorante cocktail bar e giardino, in un ambiente sofisticato con numerose iniziative culturali e mostre di giovani artisti.

Nel quartiere Sanità imperdibile una pizza da “Concettina ai Tre Santi” (https://www.concettinaaitresanti.com/), dove si deve prenotare online e con largo anticipo.

 

COSA VISITARE

Napoli Sotterranea in Piazza San Gaetano (https://www.napolisotterranea.org/) dove si trovano le cavità di tufo usate prima come ipogei e cisterne di approvvigionamento idrico dell'acquedotto greco-romano, poi come rifugi anti-aereo della seconda guerra mondiale. La visita Include anche il teatro Greco-Romano dell'antica Neapolis di epoca augustea. Prenotate un biglietto “saltafila”.

Cappella San Severo (https://www.museosansevero.it/) famosa in tutto il mondo per il suo Cristo Velato, opera di Giuseppe Sanmartino.

Complesso Monumentale di Santa Chiara (https://www.monasterodisantachiara.it/), distrutta durante un bombardamento nella seconda guerra mondiale con il suo chiostro maiolicato e dipinto che è una vera opera d’arte.

Pio Monte della Misericordia (https://piomontedellamisericordia.it/) in uno splendido palazzo nel cuore di Napoli che contiene un capolavoro del Caravaggio le “Sette opere di Misericordia”.

Duomo di Santa Maria Assunta: all’interno del museo adiacente si trova il famoso tesoro di San Gennaro (https://tesorosangennaro.it/) e nella Real Cappella si trova il pannello per Eusebia.

Galleria Borbonica (https://www.galleriaborbonica.com/), il primo viadotto sotterraneo che congiunge l’area di Piazza Vittoria con quella di piazza Plebiscito e che si percorre nell’ultimo tratto in una zattera costruita da chi questo posto l’ha ripulito della spazzatura abbandonata.

Rione Sanità con il Miglio Sacro (https://catacombedinapoli.it/it/percorsi/miglio-sacro-napoli/), ovvero un itinerario con le guide della cooperativa sociale la Paranza di Don Antonio Loffredo nei luoghi più suggestivi di questo quartiere.

 

COSA LEGGERE PRIMA DI PARTIRE

Bellissimo è il libro “Storie di Napoli Nobilissima Napoli” che descrive un itinerario a piedi nei luoghi più preziosi della città di Cairo Editore, edizione 2023 di RCS Media Group S.p.A. Milano, con illustrazioni di Laura Capuano.

Una Guida Insolita alla città è il libro di Francesco Paolo Busco “Napoli a Piedi”, I Edizione Homo Scrivens S.r.l, aprile 2018.

Beppe Barra Racconta Napoli con Concita Sannino nel suo libro pubblicato nel 2002 da Gius. Laterza & figli perché “se sei triste, ma conservi la forza di varcare una soglia, in questa città trovi sempre un luogo che ti strappa a te stesso, che ti trascina alla vita. Se ami Napoli, sai dove andare. E La città ti accoglie, ti sorregge e ti parla.”

Le Voci del Rione Sanità sono raccontate nel libro di Chiara Nocchetti “ Vico Esclamativo” Edizioni San Gennaro, ristampa del gennaio 2023.

Tra le guide utilissima è quella della Lonely Planet “Pocket” con il meglio da Vivere e da Scoprire , sempre della Lonely Planet nel libro “Italia in 52 weekend” si trova un articolo molto interessante sulla “Street art a Napoli” edizione EDT Anno 2021.

Imprescindibile è la guida di Dove “Napoli Costiera Amalfitana”, utilissima per una selezione di hotel, ristoranti, arte e cultura; di Dove è anche l’articolo “Napoli la rinascita Azzurra” del Maggio 2023.

Infine per itinerari insoliti si consiglia la guida “Napoli Città d’Arte e Mistero” del Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport dedicata ai viaggi brevi del febbraio 2024 a cura di RCS Media Group Spa.