Sofia, capitale della Bulgaria, è situata nel cuore dei Balcani ed è una città antichissima circondata da massicci montuosi. Essa conserva ben visibile l’eredità di Traci, Bizantini, Romani, Ottomani e non da ultimo la sua identità Balcanica. Sofia è una città ricca di contrasti, dove svettano grattacieli grigi e massicci, eredità del comunismo, blocchi in cemento realsocialista tra eleganti e raffinati palazzi di influenza viennese e bianchi palazzi di Governo; è una città di integrazione e tolleranza dove convivono culture, religioni e tradizioni differenti: qui sorgono, a pochi passi, una cattedrale ortodossa, una chiesa cristiana, una moschea e una sinagoga; è una città di parchi, dove gli skaters sfrecciano e di edifici in rovina in pieno centro con muri colorati dai graffitari; è una città viva, caotica, pulita e sicura, con un passato di comunismo mai rinnegato, dove c’è gente che ne ha ancora nostalgia e dove i giovani sono protesi verso libertà e cambiamento.
1° giorno - All’arrivo, all’ora del tramonto di un venerdì sera di novembre, dall’oblò dell’aereo, si resta subito colpiti dai blocchi di grattacieli di cemento disseminati nella città e costruiti durante il regime comunista per gli operai che si trasferirono dalle campagne per lavorare nelle industrie. Al Terminal 1 dell’Aeroporto ci attendeva un Transfer, che ci avrebbe portato, in poco meno di mezz’ora, nel cuore della città, in Piazza Sveta Nedelja, all’Hotel Sofia Balkan Palace, ubicato sul retro del Palazzo Presidenziale, costruito a metà degli anni 50 durante il regime comunista. Lasciati gli zaini, ci siamo diretti al monumento simbolo di Sofia, la Cattedrale di Aleksandr Nevskij, con le sue cupole verdi e dorate e le sue cinque navate che possono ospitare fino a 6000 persone; realizzata nel 1904 per celebrare la liberazione della Bulgaria avvenuta nel 1878, per mano dei Russi, dall’impero ottomano, si raggiunge a piedi ed è l’unico monumento interamente illuminato anche di notte. Prima di rientrare in hotel abbiamo cenato in una taverna tipicamente bulgara la “Hadjidraganov’s Cellars”, in centro.
2° giorno –Esperienza imperdibile è un tour gratuito di 2 ore attraverso le principali attrazioni della città con l’associazione “365- Free Sofia Tour” (https://freesofiatour.com/). Alle 11, presso il Palazzo di Governo, un edificio bianco con due leoni ai lati di un'imponente scalinata, abbiamo incontrato Tommy, la nostra guida per il tour in inglese. Il tour ha avuto inizio dalla Cattedrale di Sveta Nedelja, chiesa cristiana ortodossa, più volte rimaneggiata nell’ottocento, oggetto di un attentato allo Zar Boris III nel 1925, durante i funerali di un importante generale, nel quale morirono centinaia di persone e ci furono centinaia di feriti ma non morì il re, perché, caratteristica comune a molti bulgari, era in ritardo. Nei pressi del complesso archeologico dell’Antica Serdika si trova la Chiesa di Sveta Petka costruita durante il XV secolo, nel periodo della dominazione ottomana, una delle poche chiese medievali a non essere stata convertita in moschea; è sottoposta rispetto alla piazza ed appena sopra le rovine di Serdika, in un gioco di stratificazioni storiche disordinate che caratterizza tutta la città. In Ploshtad Nezavisimost, in un quadrato definito della “tolleranza”, si trovano la Cattedrale ortodossa di Sveta Nedelja, la Chiesa di Sveta Petka, la Cattedrale di San Giuseppe, la Moschea Banya Bashi e la Sinagoga di Sofia; è un luogo che rappresenta la convivenza pacifica tra diverse religioni, simbolo di quel melting pot culturale tipico di Sofia. La guida ha raccontato che la Bulgaria è stato l’unico paese alleato della Germania nazista a non aver permesso la deportazione degli ebrei che qui vivevano. Dietro la Sinagoga si trova il Mercato Centrale e, vicino alla Moschea di Banya Bashi, si raggiungono le antiche terme cittadine, oggi Museo di Storia Regionale di Sofia; ritornando sui nostri passi ed entrando nella fermata della metropolitana di Serdika, si trova il complesso archeologico dell’antica città di epoca romana, dove si possono osservare il decumano massimo interamente conservato e le rovine di un anfiteatro romano. Da qui ci siamo diretti in piazza Indipendenza conosciuta come “largo” dove un tempo sorgeva la statua di Lenin oggi sostituita dalla statua di Sveta Sofia e dove si trovano tre imponenti edifici: la Ex Casa del Partito comunista, costruita nel 1953 con in cima la stella rossa del partito oggi smantellata e spostata al Museo di Arte Socialista, il Palazzo dei Ministri e il retro del Palazzo Presidenziale, tutti costruiti nello stile realsocialista caro ai sovietici. All’interno del cortile del palazzo presidenziale si trova la Rotonda di Sveti Georgi realizzata nel IV secolo, l’edificio più antico di Sofia che riassume l’avvicendarsi culturale della città: oggi chiesa ortodossa trasformata, durante la dominazione ottomana, in moschea ed, in passato, anche chiesa cristiana; di fronte al palazzo presidenziale, dove è possibile assistere al cambio della guardia, si trova invece un edificio moresco molto caratteristico oggi sede del museo archeologico. Insieme alla guida, siamo arrivati, attraverso una strada pavimentata con mattonelle gialle, nei pressi della Galleria Nazionale d'arte e museo etnografico (Ex palazzo Reale) dove ci è stata raccontata la storia del paese fino agli inizi degli anni 90. Accanto al Palazzo Reale si trova la Chiesa Russa di Sveti Nikolaj; costeggiando il City Garden, bellissimo con i suoi colori autunnali, si passa davanti al Teatro nazionale intitolato ad Ivan Vazov; prima di arrivare alla Cattedrale di Aleksandr Nevskij, si incontra la Chiesa di Sveta Sofia, semplice e meno appariscente della Cattedrale ma molto cara agli abitanti della città che conserva all’interno una necropoli romana. Durante la piacevole passeggiata, la guida ha raccontato, nell’ordine, che: l’alfabeto cirillico derivato dal glagolitico dei Monaci Cirillo e Metodio per diffondere la religione cristiana è bulgaro; il lactobacillo bulgaricus, che tanto fa bene alla salute, è stato scoperto dal bulgaro Stamen Grigorov; la cucina bulgara è contaminata da influenze turche, greche e balcaniche; infine, prima di lasciarci, ci ha insegnato tre parole del suo idioma, “Blagodarya” che significa grazie (si usa anche il termine francese “Mercì”), “Nazdrave” ovvero alla salute quando si brinda ed infine “Zele” che significa sorridi. Terminata la visita ci siamo recati all’interno della Chiesa di Sveta Sofia e della Cattedrale di Aleksandr Nevskij che, contrariamente alla maestosità dell’esterno, all’interno è cupa con le sue candele accese e la luce fioca dei lampadari, ma possiede degli affreschi e arredi molto ricchi ed un museo di icone. Fuori dalla cattedrale altra esperienza imperdibile è la visita del Mercatino delle Pulci e di antiquariato con molte bancarelle con oggetti dell’esercito sovietico, monete, gioielli, vecchie macchine fotografiche, medaglie, targhe ed una sezione dedicata a icone russe e quadri. Qui ci siamo armati di tempo e pazienza alla ricerca di un oggetto da portare a casa, un souvenir speciale in ricordo del viaggio. Abbiamo poi pranzato presso la Tavern Izbata a 500 metri dal mercatino, prenotata online.
Nel pomeriggio ci aspettava il Tour del Comunismo in inglese organizzato dall’associazione “365 – Free Sofia Tour”, con partenza alle 16 sempre presso il Palazzo di Governo; qui abbiamo incontrato Niki che ci ha raccontato la vita durante il comunismo in una piacevole passeggiata di 3 ore, nella quale abbiamo esplorato anche i parchi cittadini. La prima tappa è stata nei pressi dell’Hotel Rila Sofia, un edificio a blocchi inaugurato nel 1962, un covo di spie che lavoravano per il partito, un tempo ospitante i funzionari governativi esteri che si recavano in viaggio a Sofia; proprio accanto all’hotel c’era la sede del Corecom, un Ente Statale, attivo durante il periodo del comunismo che, tra l’altro, importava prodotti occidentali per dispensarli ai turisti presenti in città. Molto interessante la visita della Chiesa di San Nicholas Mirlikiysky risalente al XIII secolo, una cappella nobiliare schiacciata tra i palazzoni comunisti e ricca di affreschi. Durante il periodo del comunismo alla gente era consentito andare in chiesa ma, all’uscita, la polizia segreta controllava con discrezione i fedeli; durante il giorno di Natale venivano proiettati, sull’unica televisione di stato, film western americani e durante il giorno di Pasqua le partite di calcio perché le persone restassero in casa. Proprio la polizia segreta aveva sede in un vicolo nascosto di Ulitsa Maalko Tarnovo, dove oggi sorge un bar “l’After 5 and Dinner”. La storia di Georgi Markov, giornalista bulgaro molto critico del regime comunista di Todor Živkov, è inevitabilmente legata all’attività dei servizi segreti. Nel 1969 Georgi scappò prima in Italia e poi a Londra dove lavorò per BBC. Venne assassinato da un agente segreto nel 1978, a Londra, con l’utilizzo del cosiddetto “bastone bulgaro”, che consentiva di iniettare una micro capsula del diametro di 1,7 millimetri contenente veleno. Dopo essere passati davanti la sede del partito comunista, siamo arrivati presso la Piazza dedicata al Principe Alexander di Batterbeng, dove un tempo sorgeva il Mausoleo di Georgi Dimitrov (segretario del partito e primo ministro della Repubblica Popolare di Bulgaria), costruito nel 1949 ed al cui interno era conservato il corpo mummificato del leader; demolito nel 1999 con l’utilizzo di bulldozer, dopo alcuni tentativi di smantellarlo con cariche esplosive, al di sotto dello stesso esistevano una rete segreta di tunnel che lo collegava alle principali sedi del partito ed un bunker antiatomico. Qui ogni anno il 1° maggio si teneva una grande festa con delle parate militari ma in occasione della festa del 1° maggio 1986, si tenne una parata senza che nessun rappresentante politico fosse presente. Il 26 aprile c’era stato infatti il disastro di Cernobyl senza che la popolazione presente in piazza ne fosse stata messa al corrente mentre i politici erano probabilmente nel bunker antiatomico sottostante per scampare alle radiazioni. Proseguendo il tour siamo giunti in un’area verde denominata Knyazheska Gradina, un parco con ringhiere, gradini e rampe per skaters e graffitari, simbolo della cultura alternativa della città, che ospita il Monumento all’Armata Sovietica, costruito nel 1954 per celebrare la liberazione della nazione da parte dell’esercito russo alla fine della seconda guerra mondiale. Le statue che compongono il monumento sono state più volte dipinte in simbolo di protesta; nel 2011 vennero trasformate in supereroi e personaggi occidentali, nel 2013 colorate di rosa in occasione della ricorrenza della primavera di Praga e nel 2014 dipinte con i colori dell’Ucraina in segno di supporto alla stessa nazione a seguito dell’occupazione della Crimea da parte della Russia. Sulla sua sommità, nel gennaio 2024, è stata smantellata una statua che rappresentava un operaio, un soldato e una donna lavoratrice, non senza proteste da parte dei nostalgici di quel periodo. L’ultima tappa del tour è stata il Palazzo della Cultura (NDK). La costruzione ottagonale inaugurata nel 1981 è oggi uno dei principali centri culturali della città ospitando eventi e spettacoli. Di fronte al Palazzo ed accanto ad un frammento del muro di Berlino, lì posato per ricordare la caduta della cortina di ferro, abbiamo fatto caso di trovarci in quei luoghi proprio il 9 novembre e che, quindi, erano passati 35 anni dalla caduta del muro di Berlino nel 1989. Da qui attraverso Blvd Vitosha, un viale pedonale pieno di negozi e ristoranti, in 15 minuti a piedi, siamo arrivati nuovamente al nostro hotel. Abbiamo cenato in Boulevard Vitosha in uno dei ristoranti più belli di Sofia chiamato Shtasliveca.
3° giorno - Avendo a disposizione solo il mattino, dopo colazione con yogurt bulgaro e Banitza, un rotolo a base di sfoglia all'uovo e formaggio bulgaro chiamato sirene, abbiamo lasciato il nostro hotel e ci siamo spostati in taxi a 10 km dal centro di Sofia alla scoperta dei tesori di Boyana, al Museo di Storia Nazionale (https://historymuseum.org/), edificio realizzato nei primi anni settanta ed ex sede di rappresentanza del presidente Živkov e della Repubblica Popolare di Bulgaria. Vale la pena visitarlo con una guida in lingua inglese che si può prenotare in anticipo scrivendo direttamente una mail all’indirizzo del museo. Se si è interessati alla storia ed alla cultura del paese, qui si ritrovano i più antichi reperti d’oro del mondo ed altri risalenti al periodo trace provenienti da Varna sul Mar Nero. Abbiamo ammirato il tesoro di Panagjurište che consiste in un totale di 6 kg di oggetti dorati attribuito a re Seute III, datato al quarto-terzo secolo A.C., ed il tesoro di Rogozen, 20 kg di oggetti in argento risalenti al V e IV secolo A.C. La sala interna dove Živkov riceveva i suoi ospiti e si banchettava ha un soffitto in legno ed un lampadario spettacolari, con un’ampia vetrata che dà sul parco di Boyana, dove, a soli 2 km, si trova la Chiesa di Boyana con i suoi affreschi patrimonio dell'umanità dell’UNESCO. All’uscita del museo abbiamo passeggiato nel parco godendo della splendida giornata di sole e della vista sul monte Vitosha, dove in inverno si può sciare. Con un transfer ci siamo diretti verso l’aeroporto per il nostro rientro in Italia.
-----INFORMAZIONI PRATICHE-----
COME ARRIVARE
Compagnie low cost collegano le principali città italiane a Sofia, noi abbiamo preso un volo diretto da Bari per Sofia con la compagnia low cost Wizz Air in arrivo al Terminal 1 dell’Aeroporto, distante 6 km dal centro della città.
DOVE DORMIRE
Tra il “Rila” (https://rila-hotel-sofia.hotel-dir.com/it/), hotel a 3 stelle dove si respira la storia del comunismo e l’affascinante SENSE hotel (https://sensehotel.com/), 5 stelle di design e spettacolare Rooftop con vista sulla Cattedrale di Alexsandr Nevksij, abbiamo apprezzato la posizione ideale ed il confort dell’ Hotel Sofia Balkan Palace con vista su Piazza Sveta Nedelja (https://www.sofiabalkanpalace.com/), prenotato su Booking.
DOVE MANGIARE
La Taverna “Hadjidraganov’s Cellars” (https://izbite.com/en/), con mobili in legno, tovaglie e decorazioni tradizionali offre ottimo cibo tradizionale, da provare le polpette “kebapcheta” di maiale condite con aneto ed aglio e prima del pasto la Rakia, ovvero un distillato alcolico alla frutta dal gusto molto forte. La Tavern Izbata (https://tavern.izbata.bg/en/) ha piatti della tradizione e un’atmosfera molto accogliente, da provare il pollo cotto in una terrina tipica (Gyuveche), ottime le Birre e la Mastika, un liquore aromatizzato ad una resina del lentisco. Piatti della tradizione ed internazionali al ristorante Shtasliveca in Boulevard Vitosha, (https://www.shtastliveca.com/en/restaurants/shtastliveca-vitosha-sofia.html), uno dei ristoranti più belli di Sofia, ottima la selezione di vini locali. Prenotate online in quanto i locali sono piccoli e sempre pieni.
COME MUOVERSI
Il Centro di Sofia si gira a piedi, per il servizio Taxi scaricare l’app OK Taxi mentre per spostamenti più lunghi c’è la metro; una fitta rete di Autobus collega il centro alla periferia, a Bojana e al monte Vithosha. Noi abbiamo apprezzato l’efficienza e la puntualità del Transfer dal/al Terminal dell’Aeroporto prenotato tramite la piattaforma Booking.
COSA LEGGERE PRIMA DI PARTIRE
Tra le guide da consultare, compatta e utilissima con contenuti multimediali e consigli degli Insider c’è “Sofia” edita da Feltrinelli; per approfondimenti e dettagli sulla storia della Bulgaria e di Sofia si consiglia la Guida Verde del Touring Club Italiano. Interessante è il contenuto dedicato a Sofia nel libro “Europa in 100 Week end” edito da Lonely Planet. Per una lettura più impegnata il libro “Città dei Balcani, città d’Europa” edito da Argo contiene gli studi sullo sviluppo urbano delle capitali post-ottomane. Sul Web si consigliano gli articoli dedicati a Sofia della rivista DOVE (https://viaggi.corriere.it/europa/sofia/) e “Sofia in 48 ore” della Lonely Planet (https://www.lonelyplanetitalia.it/articoli/citta-del-mondo/bulgaria-cosa-vedere-a-sofia-in-48-ore). Interessante è l'articolo nella rivista online “Osservatorio Balcani e Caucaso transeuropa ”(https://www.balcanicaucaso.org/aree/Bulgaria/Sofia-sulle-tracce-del-regime-comunista-161728)". Molto utile infine è l’app Travel 365 dalla quale si può scaricare gratuitamente la guida di Sofia con le principali attrazioni, i tempi di visita ed una serie di itinerari da uno a tre giorni nonché utili consigli su dove dormire, cosa e dove mangiare e sulle escursioni nei dintorni di Sofia.
GALLERIA FOTOGRAFICA
Fig.1 - Ex-Casa del Partito comunista; Fig.2- La Cattedrale di Aleksandr Nevskij; Fig. 3 - Museo di Storia Nazionale a Boyana. Anteprima - Rotonda di Sveti Georgi.


