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Viaggio on the road in Valle d’Aosta dai castelli fino in cima al Monte Bianco con lo Skyway

2025-01-26 12:05

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EUROPA, ITALIA, on the road,

Viaggio on the road in Valle d’Aosta dai castelli fino in cima al Monte Bianco con lo Skyway

VALLE D'AOSTA - ITALIA

Prima di arrivare fino al tetto d’Europa, il Monte Bianco, con oltre 4000 m di altezza, abbiamo attraversato in lungo e largo, in macchina, la Valle d’Aosta. Partendo da Courmayeur abbiamo visitato i castelli di Fenis, Issogne, Verres, il Forte di Bard, Sarre, Aymaville e d’Avise. Ci siamo persi passeggiando tra i vicoli della Città di Courmayeur e le rovine romane della Città di Aosta, assaporando la cucina valdostana in esclusivi ristoranti circondati dallo spettacolare paesaggio montagnoso delle Alpi. Abbiamo poi percorso con gli sci stretti le piste di sci di fondo della Val Ferret prima di salire sullo Skyway, l’ottava meraviglia al mondo, un’opera ingegneristica eccezionale, grazie alla quale abbiamo potuto contemplare da vicino il Dente del Gigante e pranzare nel ristorante più alto d’Italia.

 

1°giorno: Abbiamo attraversato tutta l’Italia con un treno notturno partendo da Brindisi diretti a Torino Porta Nuova, percorrendo, successivamente, il tratto in macchina fino a Courmayeur, in circa 2 ore, su una comoda autostrada. Prima di lasciare Torino alla volta della splendida Valle D’Aosta, destinazione del nostro viaggio, abbiamo previsto uno tappa imperdibile al Museo Egizio (a 10 minuti a piedi dalla Stazione) e pranzato al Pastificio De Filippis dove abbiamo assaggiato gli agnolotti più buoni ed antichi di Torino. Lasciato alle spalle Torino, abbiamo raggiunto in macchina la Valle d’Aosta ed il nostro Hotel, “La Gran Baita Hotel Wellness Resort” a Courmayeur sulla strada Larzey - Entreves. Qui abbiamo cenato nel ristorante “La Sapiniere”, una brasserie adiacente l’hotel, in un ambiente intimo e accogliente dove si possono gustare i sapori tipici della Valle d’Aosta, come la bourguignonne e la raclette. Il nostro hotel, una location storica dalla quale si può ammirare il Monte Bianco in tutta la sua maestosità, ha un bar dove ci si può attardare lasciandosi cullare dalla musica del piano, una sauna dove rilassarsi e un’area Welness che è la più grande della città. La piscina riscaldata a 32° all’aperto è situata ai piedi del Monte Bianco che, imponente, domina lo skyline con una bellezza che toglie il fiato. Questo hotel, le cui camere profumano di legno, si trova a due passi dal centro, per chi volesse fare un giro nella graziosa cittadina di Courmayeur.

 

2°giorno: All’indomani siamo partiti alla volta dei Castelli della Valle d’Aosta, passaggio obbligato per i valichi alpini, prendendo l’autostrada in direzione Aosta. Siamo partiti dal Castello di Fenis, medievale, di architettura feudale, con le sue torri e le mura merlate. Il Castello fu eretto da Aimone di Challant nel XIV e decorato da Bonifacio di Challant nei primi decenni del secolo successivo con pitture (cortile e cappella), esempio del gotico internazionale. Il Biglietto di accesso al Castello si compra direttamente in loco e include una visita guidata che ti porta indietro nel tempo. Si entra nel castello attraverso la torre quadrata e si arriva al cortile interno con loggiati lignei. Qui si trova l’affresco di S. Giorgio che uccide il drago del 1420 ad opera del torinese Giacomo Jaquerio, pittore di corte del Duca Amedeo Ottavio di Savoia. Al piano terra si visitano le sale delle armi e la cucina mentre al primo piano si trovano la cappella con preziosi affreschi della Madonna della Misericordia e la crocifissione, nonché affreschi dei membri della famiglia Challant tra i quali quello di Bonifacio. Nelle camere baronali ci sono mobili quattro-cinquecenteschi. La nostra seconda tappa è stata il Castello di Issogne, più volte oggetto di modifiche fino alla fine del XV secolo, quando il priore Giorgio di Challant gli conferì le attuali fattezze rispetto all’impronta originaria del castello feudale di Ibleto di Challant. L’esterno è sobrio mentre all’interno sono custoditi dei grandi tesori. Nel cortile si trova la celebre fontana del melograno (simbolo della famiglia Challant), in ferro battuto, con vasca ottagonale in pietra. Nelle lunette del portico di ingresso ci sono degli importanti affreschi che ritraggono scene di vita quotidiana del tempo. Tutto il Castello, inoltre, ha numerosi graffiti (riportanti messaggi tra i più svariati) lasciati dai diversi avventori succedutisi nel tempo. All’interno ci sono imponenti camini: il più interessante si trova nella sala di rappresentanza, sovrastato da un leone e un grifone che sorreggono lo stemma dei Challant. Con una scala a chiocciola si accede al primo piano ove è situata la camera della contessa e la cappella a volte ogivali decorata di affreschi. Al secondo piano si trova la camera privata di Giorgio de Challant, l’oratorio riccamente affrescato, la camera della Torre con vista sulla valle, la stanza del re di Francia con soffitto a cassettoni con i gigli dorati ed un camino con lo stemma dei Valois e il motto “Vive le Roi”. Per Pranzo ci siamo fermati nel centro di Verres al ristorante “Tanpì – Food e Drink Philosophy” in un ambiente moderno, curato e con personale gentilissimo. Dopo pranzo abbiamo visitato il Castello Reale di Verres, maniero militare arroccato su una collina alla quale si accede attraverso una mulattiera abbastanza ripida ed un ponte levatoio. Una scala in pietra collega i tre piani del palazzo che all’interno custodisce tesori come camini, volte e affreschi. Al piano terra si visitano la cucina, il salone e la sala d’armi. Al piano primo si trovano i locali dei signori del castello, mentre l’ultimo piano non è visitabile. Lasciato Verres, che è famoso anche per il suo carnevale, siamo partiti in direzione del Forte di Bard. Il Forte è il più grande monumento delle alpi occidentali ed è stato scenario di numerose battaglie. Venne raso al suolo dalle truppe napoleoniche, successivamente ricostruito ed oggi ospita il Museo della Alpi. Al forte si accede direttamente dal parcheggio attraverso un ascensore panoramico in vetro e acciaio a strapiombo sulla Dora Baltea. Il Forte è una tappa di notevole interesse paesaggistico sia per la splendida passeggiata tra imponenti strutture e sia per panorami mozzafiato. All’interno ha tesori di design: la caffetteria è opera di Vico Magistretti. Di ritorno, prima di rientrare in hotel, abbiamo cenato all’"Armadillo", un locale di nicchia, all’imbocco della Val Ferret, il migliore locale di Courmayeur per chi ama il vino e la buona musica.

 

3°giorno: Questo è il giorno dedicato allo sci di fondo. Ci siamo recati al Foyer Val Ferret a Planpincieux dove ci sono i servizi per i fondisti, spogliatoi, noleggio sci e scuola sci nonché punto di partenza dell’anello della Val Ferret, con circuiti da 3km fino a 20 km. Le piste sono facili e si snodano da Planpincieux accanto alla Dora di Ferret, con vista sul ghiacciaio delle Grandes Jorasses mentre si va verso Lavachey e sul Monte Bianco e le creste di Pauterey tornando al punto di partenza; noi l’abbiamo percorsa con lentezza in 3 ore con un maestro di sci della scuola sci, che ci ha raccontato anche numerosi aneddoti sulla zona. Dopo un pranzo davvero gustoso presso il ristorante “La Palud” ed un pomeriggio di relax nella Spa del nostro hotel, eccoci pronti per un giro del Centro Storico di Courmayeur. Lungo la pedonale via Roma ci sono negozi di artigiani ed abbigliamento sportivo, bar storici e locali di tendenza. Per cena abbiamo raggiunto in macchina la località Ermitage, sempre a Courmayeur. Salendo verso questa località, dove termina la strada, con vista superlativa sul Monte Bianco e il Dente del Gigante si trova il Ristorante “Baita Ermitage”. Si tratta di un ristorante tipico dove assaggiare polenta, porcino, salsiccia, fontina e carbonada (tipici bocconcini di carne di vitello stufati con cipolla e vino bianco), assolutamente da provare. Al rientro nel nostro splendido hotel ci siamo attardati nel piano bar, addormentandoci poi tra i candidi piumini di questo posto meraviglioso.

 

4°giorno: Questo è il giorno dedicato ad Aosta ed ai castelli nei d’intorni. Prima tappa il Castello di Sarre in posizione elevata e isolata con facile accesso alla Valdigne ed alla valle di Cogne. Il castello venne costruito dai signori di Bard nel 1869 ed acquistato successivamente da Vittorio Emanuele II che ne fece il ritrovo di caccia e residenza estiva dei Savoia. Al piano terra è allestito un museo con la storia della famiglia mente al piano nobile si trova la galleria dei trofei venatori con oltre 200 coppie di corna di stambecchi e camosci. Spostandoci in macchina abbiamo raggiunto il Castello di Aymavilles, che, riaperto dopo un importante restauro, oggi presenta un aspetto singolare, tra fortezza medievale e dimora barocca. Il corpo centrale del castello è stato costruito nel 1278 e nel tempo è stato più volte modificato. Oggi si presenta con struttura a pianta quadrata con 4 grosse torri ed è sormontato da una copertura lignea aggiunta da Aimone di Challant. All’interno ci sono delle opere importanti dell’Accademia di Sant’ Alselmo da Aosta, istituita nel 1855 per lo studio dell’archeologia e della storia. Nella collezione, allestita nelle sale del Castello si trovano bronzetti romani, statue medievali, arredi sacri e una importante collezione di numismatica. Lasciato il castello per pranzo ci si è diretti ad Aosta, al “Bataclan Restaurant Pizza e Music”, una vera istituzione in città, dove abbiamo assaggiato salumi e formaggi valdostani e la pizza. Aosta è una città di origine antica ma di impronta soprattutto romana. Passeggiando per la città si coglie quest’impronta attraversando la Porta Pretoria e visitando il teatro romano nonché l’Arco di Augusto, costruito dopo la vittoria di Roma sui Salassi. Non mancano monumenti medievali come la cattedrale e la collegiata di Sant’ Orso e men che meno influenze rinascimentali. Se si ha tempo assolutamente da visitare è il criptoportico forense completamente interrato di epoca augustea che alcuni dicono fosse utilizzato per regolarizzare il terreno altri come granaio militare. Lasciata Aosta, abbiamo visitato, in serata, il “Castello d’Avise”, ad Avise, nella Valdigne a 40 minuti di auto da Courmayeur. Qui avevamo anche prenotato per cena nel ristorante “Le Boniface d’Avise”, all’interno del castello, assolutamente da visitare per l’interesse storico del sito, la cura nei dettagli, la qualità del cibo, le ricette tradizionali e la dolcezza delle proprietarie. Il castello ha un aspetto residenziale, si sviluppa su quattro piani con un torrione. All’interno del castello si trovano al piano terra, la sala con il camino ed al piano superiore, la sala della cassaforte e delle mensole arricchite da sculture in legno, una meraviglia.

 

5°giorno: Abbiamo lasciato l’Hotel, in mattinata, ed alla reception abbiamo trovato come souvenir una bottiglia di Genepì, liquore tipico della Valle d’Aosta. Questo è il giorno dedicato allo Skyway del Monte Bianco, denominata l’ottava meraviglia al mondo, un’opera ingegneristica davvero unica. Abbiamo acquistato il biglietto online includendo anche il pranzo nel ristorante più alto d’Europa il “Kartell Bistrot Panoramic” che ha tavoli di design Kartell e poltrone Philippe Stark. Questa funivia è stata inaugurata nel 2015 ed arriva a 3462 metri in 15 minuti. La cabina in vetro girevole fa godere un panorama a 360 gradi sulle Alpi, partendo da Pontal a 1300 s.l.m., nelle vicinanze del traforo del Monte Bianco, con tappa alla prima stazione intermedia del Pavilllon du Mont Frety a 2200 m (qui, in estate, si può visitare il Giardino Botanico Alpino Saussurea), per poi giungere, con destinazione finale, ai ghiacciai della punta Helbronner a 3462 m. In cima allo Skyway si trova una terrazza panoramica a 360 sul tetto d’Europa, con vista su: Monte Bianco, Dente del Gigante, Aguille noire, Aguille blance, Grandes Jorasses, Cervino, Gran Paradiso, Gran Combine e Monte Rosa. Qui c’è anche la Feltrinelli più alta d’Europa e musei espositivi con la storia della struttura. Dopo pranzo abbiamo lasciato la Valle d’Aosta direzione Milano. Prima di prendere il treno notturno da Milano per Brindisi, abbiamo fatto tappa in Piazza del Duomo, simbolo della città, e abbiamo consumato una fugace cena in Stazione al “Bistrot Centrale”, dove si trovano molti locali di cucina nazionale ed internazionale.

 

-----INFORMAZIONI PRATICHE-----

 

COME ARRIVARE

Per il viaggio “on the road” descritto in questo articolo abbiamo noleggiato un'auto in Stazione a Torino Porta Nuova. Abbiamo raggiunto Torino da Brindisi con il treno notturno pernottando in cuccetta. Abbiamo fatto ritorno a Brindisi con il treno notturno da Milano Centrale, lasciando la macchina in Stazione. Sia Torino e sia Milano sono collegate alle principali città italiane con aerei low-cost se non si vuole viaggiare in treno.

 

DOVE DORMIRE

Noi abbiamo scelto l’Hotel, “La Gran Baita Hotel Wellness Resort” (https://www.alpissima.it/gran-baita-courmayeur/) a Courmayeur sulla strada Larzey -Entreves, una location storica con sauna, un’area Welness e piscina riscaldata a 32° all’aperto situata ai piedi del Monte Bianco. Si trova a due passi dal centro di Courmayeur.

 

DOVE MANGIARE

A Courmayeur accanto all’Hotel la Gran Baita si consiglia “La Sapiniere” (https://www.lasapiniere.it/), una brasserie in un ambiente intimo ed accogliente dove si possono gustare i sapori tipici della Valle d’Aosta, come la bourguignonne e la raclette.

Il miglior locale di Courmayeur è l’Enoteca “Armadillo”, di nicchia, all’imbocco della Val Ferret, per chi ama il vino e la buona musica (https://guide.michelin.com/it/it/valle-d-aosta/courmayeur/ristorante/l-armadillo).

Dopo aver sciato sulla strada tra la Val Ferret e Courmayeur fermatevi al Ristorante “La Palud” (https://www.lapalud.it/), semplice e genuino. Ottimo per un pranzo veloce.

In località Ermitage, dove termina la strada, con vista superlativa sul Monte Bianco ed il Dente del Gigante, provate il ristorante “Baita Ermitage” (Sito web: www.baitaermitage.com). Assaggiate la carbonada, i tipici bocconcini di carne di vitello stufati con cipolla e vino bianco.

Assolutamente consigliato, nel centro di Verres, il ristorante “Tanpì – Food e Drink Philosophy” (https://www.tanpi.it/) con un menù alla carta assortito e piatti della tradizione valdostana, in un ambiente moderno, curato e con personale gentilissimo.

Ad Aosta andate al “Bataclan Restaurant Pizza e Music” (https://www.bataclan.it/), una vera istituzione in città. Provate salumi e formaggi valdostani. Ottima anche la pizza.

Favoloso “Le Boniface d’Avise” (http://www.lebonifacedavise.com/) ubicato all’interno del Castello d’Avise, ad Avise, nella Valdigne a 40 minuti di auto da Courmayeur.

 

COSA VISITARE

Lo Skyway del Monte Bianco (https://www.montebianco.com/it) è un’opera ingegneristica davvero unica, un'esperienza assolutamente da vivere. Abbiamo acquistato il biglietto online includendo anche il pranzo nel ristorante più alto d’Europa il “Kartell Bistrot Panoramic”, con degustazione di prodotti valdostani in alta quota su tavoli di design Kartell e poltrone Philippe Stark. In cima si trova anche la libreria Feltrinelli con una interessante sezione di pubblicazioni dedicate alla montagna.

Per informazioni sui biglietti di castelli e i principali siti turistici, nonché per conoscere orari e visite consultate (https://www.midaticket.it/eventi/castelli-della-valle-daosta/).

Se volete provare le piste dello sci di fondo in Valle d’Aosta consultate (https://www.scinordicovalledaosta.it/), qui troverete tutte le informazioni sui principali luoghi dove praticare questo meraviglioso sport e sul Centro sci di fondo di Courmayeur Val Ferret in Frazione Planpincieux. Ad inizio pista, presso il Foyer Val Ferret troverete info, ticket, servizi, spogliatoio e docce. Qui potete affittare tutta l’attrezzatura. Prenotate in anticipo delle ore di lezione con i maestri della scuola sci.

 

COSA LEGGERE PRIMA DI PARTIRE

Imperdibile è la Guida Verde Pocket del Touring Club “Castelli in Valle d’Aosta” che racconta la storia dei castelli e numerosi percorsi e suggestioni da vivere in questa splendida regione. Molto utile la guida della Valle d’Aosta della Lonely Planet. Interessante lo speciale all’interno di “Italia Viaggi 2023” sulla Valle d’Aosta della rivista DOVE e gli articoli sul web “Courmayeur: la vacanza è attiva ai piedi del Monte Bianco” e “Skyway: in cima al Monte Bianco con la funivia più spettacolare del mondo”. Ci son almeno tre libri assolutamente imperdibili per gli amanti delle Alpi della Valle d’Aosta il primo è “Lontano dalla Vetta – di donne felici e capre ribelli”, scritto da Caterina Soffici, il secondo è “Il grande cielo – educazione sentimentale di un escursionista” di Alberto Rollo ed il terzo è “Le otto montagne” di Paolo Cognetti dal quale hanno tratto anche un film. Per gli appassionati di sci di fondo si consiglia il libro di Claudio Trova “Sci di fondo sulle Alpi occidentali - Neve, borghi e antiche leggende tra Piemonte e Valle d'Aosta”, Edizioni del Capricorno, con una sezione dedicata allo sci nordico a Courmayeur ed alla pista della val Ferret, ai piedi del gigante.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

 

Fig.1- Castello di Aymavilles; Fig.2 - Il Dente del Gigante visto dal Kartell Bistrot Panoramic; Fig. 3 - Vista su Courmayeur dallo Skyway Monte Bianco. Anteprima - Vista sul Monte Bianco dalla Gran Baita Hotel Wellness Resort.

 

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