Itinerare


facebook
instagram
whatsapp
tiktok

BLOG PERSONALE


facebook
instagram
whatsapp
tiktok

Viaggio on the road in Toscana da Pisa all’Abetone attraversando borghi e colline dell'Alta Valdera

2025-11-08 11:43

Itinerare

EUROPA, ITALIA, TOSCANA, on-the-road,

Viaggio on the road in Toscana da Pisa all’Abetone attraversando borghi e colline dell'Alta Valdera

TOSCANA - ITALIA

Un itinerario on the road nel cuore della Toscana, dalle rive dell’Arno fino alle cime dell’Appennino. Partendo da Pisa e attraversando la dolce campagna dell'Alta Valdera, punteggiata di borghi, castelli e tenute storiche, per poi risalire verso le montagne dell’Abetone, questo viaggio racconta una Toscana autentica, fatta di arte, storia, natura e sapori genuini.

Un percorso che tocca Pisa, San Giuliano Terme, Calci, Lari, Peccioli, Ghizzano, Legoli, Larderello, Sasso Pisano, Lajatico, Doganaccia, Ponte Sestaione, Cutigliano e l’Abetone, tra musei, ristoranti d’eccellenza, incontri speciali e panorami che restano nel cuore. Ecco a voi il nostro itinerario.

Parte 1 - Pisa, la città dei miracoli e dei ricordi

C’è una Toscana che spesso passa inosservata, quella che si stende intorno alla torre di Pisa: dolci colline, borghi silenziosi e una campagna che profuma di olio e vino.

Abbiamo deciso di attraversarla on the road, partendo da Brindisi e risalendo l’Italia in macchina, con una voglia infinita di bellezza e libertà.

La nostra prima tappa è stata Pisa, città del cuore, dove ho studiato e dove vivono amici e parenti. Ogni volta che torniamo è come riabbracciare una parte di famiglia: una città che ci accoglie con il sorriso dei vecchi amici.

Abbiamo lasciato l’auto al Tower Parking, in via Andrea Pisano — un parcheggio comodo, appena fuori dalla ZTL e proprio dietro la facoltà di Ingegneria — e, passando sotto Porta Nuova, siamo entrati a piedi in Piazza dei Miracoli, quel capolavoro che in molti ci invidiano.

La piazza, dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è nata tra l’XI e il XIV secolo come simbolo del potere della Repubblica Marinara di Pisa. Il Duomo di Santa Maria Assunta, iniziato nel 1063 da Buscheto, fu costruito con marmi provenienti da tutta l’area mediterranea, a testimonianza della ricchezza dei traffici pisani.

Accanto, il Battistero di San Giovanni (1152) con la sua acustica perfetta, e infine la celebre Torre Pendente, campanile del Duomo, iniziata nel 1173 e inclinata già dopo pochi anni per il cedimento del terreno dovuto a fenomeni di subsidenza.

Abbiamo pernottato al Relais i Miracoli, un elegante boutique hotel ospitato in un palazzo del XII secolo, con travi a vista, scale in pietra e affreschi ottocenteschi. Dalla finestra della nostra stanza, la vista sulla Torre, il Duomo e il Battistero ci ha lasciati senza parole.

La zona attorno è animata: locali, bar, ristoranti e turisti che si alternano a studenti e pisani doc, in un’atmosfera vivace ma autentica.

Nel pomeriggio ci siamo diretti verso Piazza dei Cavalieri, cuore politico dell’antica Pisa medievale, oggi sede della Scuola Normale Superiore, fondata nel 1810 per volontà di Napoleone Bonaparte. Camminare tra i suoi palazzi decorati da graffiti rinascimentali è come passeggiare in un libro di storia ed addentrarsi nelle strade di un'epoca lontana.

Da lì, abbiamo imboccato Borgo Stretto, con i suoi portici eleganti e botteghe storiche, fino a raggiungere via Mercanti, dove ci siamo fermati per cena al ristorante Di Culegna: piatti semplici, schietti, tradizionali — pasta fatta in casa, pesce fresco e un’ottima carta dei vini toscani.

Dopo cena, attraversando il Ponte di Mezzo, abbiamo raggiunto la chiesa di San Antonio Abate, dove nel 1989 Keith Haring dipinse “Tuttomondo”, la sua ultima opera pubblica.

Il murale rappresenta 30 figure umane intrecciate in un abbraccio collettivo, simbolo di pace e armonia tra popoli. Haring lo dedicò alla città dopo un incontro casuale con uno studente pisano a New York: un gesto di gratitudine verso un luogo che lo aveva ispirato per la sua semplicità e la sua bellezza.

La notte, tornati in Piazza dei Miracoli, la Torre illuminata sembrava sospesa nel buio, come un faro nella pianura.

Il giorno seguente, dopo un’abbondante colazione e una visita ai parenti pisani, abbiamo trascorso la giornata a esplorare Piazza dei Miracoli in ogni dettaglio.

Salire sulla Torre, percepire la sua inclinazione sotto i piedi, e poi ammirare la vista dall’alto sulla città e sull’Arno è un’emozione che non si dimentica.

Abbiamo visitato anche il Museo delle Sinopie, che conserva i disegni preparatori degli affreschi del Camposanto, scoperti dopo il bombardamento del 1944, e il Museo del Duomo, scrigno di sculture, oreficerie e opere di Giovanni Pisano.

Dopo un pranzo veloce in via Santa Maria, nel pomeriggio ci siamo spostati sul Lungarno, verso Palazzo blu, dove in quei giorni era allestita una mostra dedicata a Giorgio de Chirico. Camminare tra le sue figure metafisiche, sospese tra torri e ombre, sembrava quasi un preludio al paesaggio toscano che ci aspettava nei giorni successivi.

Prima di lasciare Pisa, abbiamo acquistato la guida “A Giro per Pisa” di Alessandro Bargagna e Chiara Celli, piena di aneddoti e percorsi tematici.

È stata la nostra bussola culturale per tutto il viaggio.

torre-di-pisa.jpegkeith-haring.jpegvista-via-santa-maria.jpeg
de-quirico-2.jpegde-quirico3.jpegde-quirico-5.jpeg

Parte 2 – L' Alta Valdera: colline, castelli e sapori di Toscana

Lasciata Pisa, la strada verso l’entroterra si fa dolce e sinuosa. Bastano pochi chilometri per lasciarsi alle spalle il traffico e ritrovarsi immersi in una campagna che pare dipinta da un artista rinascimentale: distese di vigne, uliveti e grano, interrotte solo dal profilo dei cipressi e da piccoli borghi arroccati.

È qui, nel cuore dell’Alta Valdera, che la Toscana rivela la sua anima più autentica.

La prima sosta è a San Giuliano Terme, un luogo di pace dove la natura incontra la tradizione termale. Le acque che sgorgano da queste colline erano note già in epoca romana, ma divennero celebri nel Rinascimento, quando i Medici ne fecero una delle loro mete predilette.

Abbiamo soggiornato e cenato presso la Locanda Ristorante Sant’Agata, un’oasi di quiete gestita dai fratelli Luca e Nicola Micheletti, che con maestria trasformano i prodotti della campagna pisana in piatti contemporanei ma profondamente legati al territorio.

Ricordo ancora il profumo dell’olio nuovo e la delicatezza delle carni cotte a bassa temperatura, servite con vini locali d’eccellenza.

Il giorno seguente, a soli venti minuti di macchina, ci siamo immersi nella meraviglia della Certosa di Calci, sede del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa.

Fondata nel 1366 per volontà dei monaci certosini, la Certosa è uno dei complessi monastici più belli d’Italia, con i suoi chiostri bianchi, i corridoi affrescati e la grande chiesa barocca.

Il museo custodisce una delle collezioni zoologiche più ricche del paese: nella Galleria dei Cetacei, unica in Europa, abbiamo ammirato gli scheletri di balenottere e capodogli, ovvero gli animali più grandi al mondo; nella Galleria dei Mammiferi, invece, cervi, lupi e felini raccontano la biodiversità del pianeta. Per non parlare dello stupore davanti agli axoloti e alle carpe koi conservate nell’acquario.

Per i bambini e per noi adulti è stato un viaggio emozionante tra scienza e bellezza.

Lasciata Calci, abbiamo proseguito per Lari, un piccolo borgo fortificato che conserva intatto il fascino del Medioevo.

Sulla sommità del paese domina il Castello dei Vicari, risalente al X secolo, da sempre fulcro del potere politico e giudiziario. Le sue carceri, usate fino all’Ottocento, sono oggi visitabili e si racconta che tra le mura aleggi ancora il fantasma di Rosso della Paola, un contadino ingiustamente condannato.

Dal camminamento di ronda la vista sulla Valdera è mozzafiato: colline che si rincorrono fino all’orizzonte.

Nel borgo abbiamo visitato il celebre Pastificio Martelli, dove la pasta viene prodotta artigianalmente dal 1926, in un’unica famiglia e con processi rimasti immutati nel tempo.

Nei bar del paese abbiamo assaggiato i liquori alle ciliegie, una specialità locale, e i salumi del Salumificio Ceccotti, saporiti e genuini, frutto di lavorazioni antiche tramandate di generazione in generazione.

Per la notte abbiamo scelto una sistemazione che sembrava uscita da un romanzo toscano: il B&B Gli Aristogatti, in via Santa Maria 21 a Ghizzano di Peccioli, un’antica casa colonica nobiliare circondata da campi e gatti — veri padroni di casa. Il silenzio della campagna era rotto solo dal frinire dei grilli.

La cena è stata una delle più memorabili del viaggio: al Ristorante “quattordiciottanta” di Legoli, minuscolo borgo che custodisce un capolavoro del Rinascimento toscano, il Tabernacolo di Benozzo Gozzoli, affrescato proprio nel 1480.

Il ristorante prende nome da quell’anno, e i suoi gestori, Francesca e Antonio, propongono una cucina che fonde tradizione e creatività, utilizzando solo prodotti locali d’eccellenza.

Seduti nel piccolo cortile, con vista sulle colline illuminate dalla luna, abbiamo gustato piatti che raccontano la Toscana: pici al ragù di cinta senese, carni locali, dolci fatti in casa e un vino rosso corposo prodotto poco distante.

Il mattino seguente, dopo aver fatto colazione al bar del paese, ci siamo dedicati a Ghizzano, un borgo che negli ultimi anni è diventato simbolo del dialogo tra tradizione e arte contemporanea.

Dal 2019, infatti, le sue strade ospitano installazioni permanenti di Alicja Kwade, David Tremlett e Patrick Tuttofuoco, che hanno trasformato le facciate delle case in opere d’arte colorate, rendendo il borgo un museo a cielo aperto.

Passeggiando per le vie, abbiamo avuto l’incontro più inaspettato del viaggio: la contessa Venerosi Pesciolini, gentile e curiosa, che ci ha invitato a visitare il giardino all’italiana della sua villa.

Progettato nel Novecento in collaborazione con l’architetto Giovanni Michelucci (lo stesso autore della Chiesa dell’Autostrada del Sole), il giardino è un perfetto equilibrio tra arte e natura, un dialogo raffinato tra siepi geometriche e sculture moderne.

Accompagnati dalla nipotina della contessa, che ci ha fatto da guida con entusiasmo contagioso, abbiamo ammirato questo luogo sospeso nel tempo, che ancora oggi conserva l’impronta del grande architetto.

Dopo la visita, ci siamo fermati presso la tenuta di famiglia, una delle aziende agricole più antiche della Valdera ma al tempo stesso tra le più innovative. Qui si producono olio extravergine e vino di alta qualità, che abbiamo acquistato per portarli con noi in Puglia, come piccoli souvenir di autenticità toscana.

Lasciato il borgo, abbiamo attraversato strade secondarie immerse tra campi coltivati, fino a raggiungere Larderello, nel cuore della valle geotermica.

vista-certosa-2.jpeggalleria-dei-cetacei-certosa-di-calci.jpegpesci-certosa-di-calci.jpeg
vista-dal-castello-di-lari.jpeglari.jpeginterni-lari.jpeg
vista-da-santagata.jpegaristogatti.jpeggiardino-interni-venerosi-pesciolini.jpeg
ghizzano-mani.jpegghizzano.jpegghizzano-mano.jpeg

Larderello e Sasso Pisano: il respiro della terra

Il paesaggio cambia improvvisamente: da morbido e verde diventa dantesco, quasi lunare. Soffioni di vapore escono dal terreno, e il profumo sulfureo annuncia la potenza della terra.

Siamo arrivati al Museo della Geotermia di Larderello, dove si racconta la storia di questa energia naturale sfruttata fin dal XIX secolo.

Fu l’ingegnere Francesco Larderel, di origini francesi, a intuire per primo la possibilità di usare il vapore per produrre energia: nel 1818 costruì qui il primo impianto geotermico del mondo.

Oggi Larderello rappresenta una delle aree più importanti d’Europa per la produzione di energia pulita, e visitare il museo è un viaggio tra scienza e paesaggio.

Dopo la visita, abbiamo pranzato al birrificio “Vapori di Birra” a Sasso Pisano, che utilizza proprio il calore della terra per la fermentazione delle birre artigianali.

Seduti tra botti di legno e vapori che si alzavano in lontananza, abbiamo assaggiato una chiara dal profumo di malto e miele: perfetta dopo una mattinata così intensa.

Nel pomeriggio ci siamo diretti verso Lajatico, un borgo che ha conquistato fama internazionale grazie al suo cittadino più illustre, Andrea Bocelli.

Alle porte del paese sorge il celebre Teatro del Silenzio, un anfiteatro naturale ideato nel 2006 da Bocelli e dall’architetto Alberto Bartalini.

Qui, una sola volta all’anno, la musica rompe il silenzio delle colline: un evento unico, dove arte e paesaggio si fondono in perfetta armonia. Anche vuoto, il teatro conserva un’aura quasi sacra, come se il vento conservasse l’eco delle arie liriche.

Poco distante, alle porte di Peccioli, abbiamo visitato il Parco Preistorico, un’area verde di tre ettari abitata da ventidue riproduzioni di dinosauri a grandezza naturale.

Camminare tra il Tyrannosaurus Rex, il gigantesco Brachiosaurus, il Velociraptor e il Mammuthus è stato un salto nel tempo che ha divertito tutti.

La sera ci siamo fermati a Peccioli per cena con una coppia di amici alla Pasticceria Ristorante Ferretti, una delle istituzioni gastronomiche della zona.

Dopo aver passeggiato per le strette vie medievali — Peccioli è un borgo bandiera arancione del Touring Club — ci siamo lasciati conquistare dai dolci artigianali e dai piatti della tradizione reinterpretati con gusto.

Dopo cena, accompagnati dalla proprietaria della pasticceria, abbiamo camminato lungo la passerella panoramica “Endless Sunset”, un’installazione luminosa creata nel 2020 da Patrick Tuttofuoco, e poi sulla terrazza sospesa del palazzo senza tempo di via carraia, che offre una vista mozzafiato sulla valle: un saluto poetico alla giornata.

vapori-di-birra.jpeglajatico.jpegcampagna-di-lajatico.jpeg

Parte 3 – L’Abetone e Cutigliano: tra storia, montagne e memoria

Dopo giorni di colline, arte e campagne dorate, il nostro viaggio ha cambiato respiro.

Dalla quiete della Valdera abbiamo imboccato la strada che porta verso nord, tra tornanti e boschi che si fanno sempre più fitti. La destinazione finale era l’Abetone, la “montagna dei toscani”, dove la natura diventa protagonista assoluta e la storia si intreccia con il ricordo.

Situato nella provincia di Pistoia, al confine con l’Emilia-Romagna, l’Abetone prende il nome dai grandi abeti che un tempo popolavano la zona. Il passo, a 1.388 metri, fu aperto nel XVIII secolo per volontà del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena e del Duca di Modena Francesco III d’Este, che nel 1774 costruirono insieme la “nuova strada ducale modenese”.

Da allora, l’Abetone è stato un crocevia di culture e commerci: un punto d’incontro tra due mondi.

Dopo circa due ore e mezza di viaggio, siamo arrivati alla Funivia di Cutigliano – Doganaccia, una delle località più amate dagli escursionisti.

Qui abbiamo preso la funivia che sale fino ai 1.540 metri della Doganaccia, punto panoramico spettacolare tra le vallate del Lima e del Sestaione.

Il pranzo lo abbiamo gustato al Rifugio Bicocca – Doganaccia 2000, dove il menù offre piatti di montagna preparati con ingredienti locali: taglieri di formaggi e salumi, zuppe calde e funghi raccolti nei boschi vicini.

Dalla terrazza, il paesaggio sembrava un dipinto: prati verdi punteggiati di abeti e il profilo lontano delle Apuane.

Scendendo dalla funivia, ci siamo diretti verso il borgo di Abetone, dove abbiamo cenato all’Albergo Regina, una struttura storica dagli ambienti familiari, e abbiamo pernottato all’HG Abetone & Piramidi Resort, un hotel elegante che combina comfort e panorama, perfetto per chi ama la montagna anche d’estate.

chiesa-doganaccia.jpegvista-dalla-doganaccia-montagne.jpegdoganaccia-funivia.jpeg

Il gusto della montagna: mirtilli e memoria

La mattina successiva ci ha accolto con l’aria frizzante e limpida tipica dell’Appennino.

Lungo la strada che dall’Abetone scende verso Cutigliano ci siamo fermati all’Azienda Agricola Il Baggiolo S.r.l., situata a 1.400 metri d’altitudine nel cuore del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Qui si coltivano frutti di bosco e si producono succhi, composte, salse e liquori - tutti rigorosamente artigianali.

Abbiamo assaggiato i mirtilli freschi, piccoli e dolci come caramelle, e acquistato alcuni vasetti di confettura e un liquore ai frutti rossi: un sapore che racchiude tutta la purezza della montagna.

Proseguendo il viaggio, ci siamo fermati a Pianosinatico, un minuscolo borgo immerso nel verde, dove si trova uno dei luoghi più toccanti del nostro itinerario: il Museo della Linea Gotica.

La Linea Gotica, costruita dai tedeschi nel 1944, era una lunga fortificazione che tagliava in due l’Italia, dal Tirreno all’Adriatico, con l’obiettivo di fermare l’avanzata alleata.

Il museo conserva reperti, fotografie e testimonianze dei combattimenti che qui si svolsero, ma la parte più emozionante è all’aperto: un percorso tra bunker e trincee originali, perfettamente restaurati, che ci ha fatto riflettere sul coraggio e sulla sofferenza di chi visse quei giorni.

Camminare tra quelle gallerie di pietra, ancora segnate dal tempo, è stato come toccare con mano la storia recente.

Dopo la visita, ci siamo fermati per pranzo al ristorante “La Storia a Tavola da Silvio”, un locale semplice e accogliente, tipico dell’Appennino tosco-emiliano.

Le pareti in legno e i tavoli rustici creano un’atmosfera calda, familiare. Qui abbiamo gustato una cucina autentica: polenta con funghi porcini, tagliatelle al cinghiale e un bicchiere di rosso locale che ha accompagnato perfettamente il pasto.

Un pranzo semplice e genuino, proprio come la gente di montagna.

linea-gotica_museo_interni.jpegbunker-linea-gotica.jpeglinea-gotica-museo-interni-3.jpeg
eccidio-pianosinatico.jpegda-silvio.jpegvista-montagna-da-pianosinatico.jpeg

Cutigliano: un borgo tra i secoli

Dopo pranzo, abbiamo raggiunto Cutigliano, uno dei borghi più belli dell’Appennino toscano.

Con le sue case in pietra, i balconi fioriti e le viuzze lastricate, sembra fermo nel tempo.

Nel Medioevo, Cutigliano era sede del Capitanato di Montagna, organo amministrativo della Repubblica di Firenze, che governava su queste terre. Ancora oggi, nella piazza principale, sorge il magnifico Palazzo di Giustizia, la cui facciata è decorata con gli stemmi araldici dei vari capitani inviati da Firenze a esercitare il potere.

Ogni scudo racconta una storia, un frammento di epoca fiorentina, e camminare sotto quelle insegne scolpite nella pietra è come attraversare secoli di storia civile.

Il nostro viaggio si è concluso in un luogo che è esso stesso una piccola leggenda: la Trattoria da Fagiolino, aperta nei primi anni Cinquanta da Alvaro Innocenti, detto “Fagiolino” per la sua corporatura esile.

Il locale, ancora oggi a gestione familiare, conserva tutto il fascino delle vecchie osterie di montagna: travi in legno, tovaglie a quadri e un camino che profuma di legna.

Abbiamo cenato con piatti tradizionali e sapori genuini — zuppa toscana, carne alla brace e dolci casalinghi — e abbiamo pernottato nelle stanze della locanda, accoglienti e semplici, con una terrazza panoramica che regala una vista spettacolare sulla vallata.

Era la chiusura perfetta del nostro viaggio: una notte di quiete, immersi nel silenzio e nella bellezza della montagna.

cutigliano-palazzo-capitani.jpegtrattoria-fagiolino.jpegvista-terrazza-fagiolino.jpeg
fontana-ponte-sestaione.jpegfilanda.jpegtramonti-toscani.jpeg

Conclusione – Una Toscana che sa ancora stupire

Il mattino dopo, mentre scendevamo lungo la strada che ci avrebbe riportato verso la Puglia, il paesaggio sembrava salutarci con la sua dolcezza.

Il nostro viaggio da Pisa all’Abetone, attraverso la Valdera, è stato un mosaico di esperienze: arte, natura, sapori e incontri che ci hanno fatto riscoprire la Toscana più autentica.

Abbiamo attraversato borghi colorati, visitato musei nascosti, ascoltato storie di castelli e di fantasmi, e camminato tra le trincee della memoria.

Ogni tappa ci ha regalato qualcosa: la bellezza sospesa di Piazza dei Miracoli, l’energia misteriosa di Larderello, il silenzio sacro del Teatro del Silenzio, la poesia di Ghizzano, il profumo dei mirtilli all’Abetone.

Questa è una Toscana che non si mostra subito, ma si lascia scoprire passo dopo passo, curva dopo curva.

Una terra che sa di lentezza, autenticità e armonia, dove ogni incontro diventa parte del viaggio.

E mentre il profilo delle colline spariva nello specchietto, abbiamo capito che ogni viaggio, in fondo, è un ritorno: a sé stessi, ai ricordi, e al desiderio di partire di nuovo.

 

-----INFORMAZIONI PRATICHE-----

COME ARRIVARE

Dalle principali città italiane partono voli low cost per l’Aeroporto Galileo Galilei di Pisa (Da Brindisi e da Bari si parte con voli della compagnia Ryanair). Una volta in loco per l’itinerario qui descritto è necessario noleggiare un’auto. Se si arriva in auto l’A1 collega Nord e Sud del paese , questa è a sua volta collegata alla superstrada Firenze, Pisa, Livorno. A Pisa si può lasciare l’auto al Tower Parking, in via Andrea Pisano 17 — un parcheggio comodo, appena fuori dalla ZTL e proprio dietro la facoltà di Ingegneria (Cell: 388 814 3750).

 

DOVE DORMIRE

· Pisa: Relais i Miracoli”, un elegante boutique hotel ospitato in un palazzo del XII secolo, con travi a vista, scale in pietra e affreschi ottocenteschi (https://www.relaisimiracoli.it/it).

· San Giuliano Terme: Locanda Ristorante Sant’Agata”, un’oasi di quiete gestita dai fratelli Luca e Nicola Micheletti (https://www.locandasantagata.it/).

·  Ghizzano: B&B Gli Aristogatti”, in via Santa Maria 21 a Ghizzano di Peccioli, un’antica casa colonica nobiliare circondata da campi e gatti. Prenotabile su booking (https://www.booking.com/hotel/it/bb-gli-aristogatti.it.html).

·  Abetone: “HG Abetone & Piramidi Resort”, un hotel elegante che combina comfort e panorama, perfetto per chi ama la montagna (https://www.abetonepiramidi.it/).

· Cutigliano: “Trattoria Locanda Da Fagiolino”, le stanze sono accoglienti e semplici con terrazza panoramica che regala una vista spettacolare sulla vallata (https://www.trattoriadafagiolino.com/).

 

DOVE MANGIARE

· Pisa: Di Culegna” in Via Mercanti, 25, piatti semplici, schietti, tradizionali e un’ottima carta dei vini toscani (https://www.turismo.pisa.it/servizio/osteria-di-culegna).

· San Giuliano Terme: “Locanda Ristorante Sant’Agata”, per assaggiare i prodotti della campagna pisana in piatti contemporanei ma profondamente legati al territorio (https://www.locandasantagata.it/).

· Legoli:Ristorante 1480”, i suoi gestori, Francesca e Antonio, propongono una cucina che fonde tradizione e creatività, utilizzando solo prodotti locali d’eccellenza (https://www.quinewsvaldera.it/quattordiciottanta-migliore-ristorante-valdera-legoli-peccioli.htm).

· Sasso Pisano: Birrificio “Vapori di Birra” che utilizza proprio il calore della terra per la fermentazione delle birre artigianali (https://www.vaporidibirra.com/).

· Peccioli:Pasticceria Ristorante Ferretti”, una delle istituzioni gastronomiche della zona (https://www.terredipisa.it/user/lorellaferrettigmail-com/).

· Doganaccia: “Rifugio Bicocca – Doganaccia 2000”, dove il menù offre piatti di montagna preparati con ingredienti locali con taglieri di formaggi e salumi, zuppe calde e funghi raccolti nei boschi vicini (https://doganaccia2000.it/rifugio-la-bicocca/).

· Abetone:Albergo Regina”, una struttura storica dagli ambienti familiari in centro (https://www.albergoregina.com/).

· Pianosinatico: “La Storia a Tavola da Silvio”, un locale semplice e accogliente, tipico dell’Appennino tosco-emiliano, pareti in legno e i tavoli rustici creano un’atmosfera calda, familiare. (https://www.vetrina.toscana.it/attivita/ristorante-silvio-la-storia-a-tavola/)

· Cutigliano: Trattoria Locanda da Fagiolino” un locale a gestione familiare che conserva tutto il fascino delle vecchie osterie di montagna (https://www.trattoriadafagiolino.com/).

 

COSA VISITARE

 

Pisa:

· Piazza dei Miracoli”: dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, con il Duomo di Santa Maria Assunta, il Battistero di San Giovanni (1152) e la celebre Torre Pendente, campanile del Duomo (https://www.opapisa.it/). Salite sulla Torre e Visitate il Museo delle Sinopie e del Duomo acquistando il biglietto (il costo del biglietto completo è di €. 27). L’accesso alla Torre è scaglionato per gruppi di persone ad orari prestabiliti (https://www.opapisa.it/biglietti/prezzi/).

·“Via Santa Maria”: arteria che porta dal lungarno alla Torre dove trovare interessanti palazzi e luoghi per un ristoro veloce (https://www.turismo.pisa.it/luogo/via-s.-maria-palazzi-a-meridione)..4

· Piazza dei Cavalieri”: cuore politico dell’antica Pisa medievale, oggi sede della Scuola Normale Superiore (https://www.turismo.pisa.it/cultura/dettaglio/piazza-dei-cavalieri).

· Borgo Stretto”: di origine medievale oggi uno degli assi commerciali della città (https://www.turismo.pisa.it/luogo/%20borgo-stretto-e-casa-vanni).

· “Ponte di Mezzo”: lungo 89m, ha una struttura con un’unica campata alta 12,5m che collega le due sponde dell’Arno; è stato ricostruito dopo il bombardamento alleato (https://www.turismo.pisa.it/cultura/dettaglio/Ponte-di-Mezzo-00002).

·“Tuttomondo” di Keith Haring : presso la chiesa la chiesa di San Antonio Abate, simbolo di pace ed armonia tra i popoli (https://www.turismo.pisa.it/luogo/tuttomondo-haring).

· Palazzo Blu”: sul Lungarno meridionale, a pochi passi dal Ponte di Mezzo e dal Palazzo Gambacorti, sede del Comune, l'antico palazzo nobiliare restaurato e gestito dalla Fondazione Pisa, ha ampi spazi per esposizioni temporanee e permanenti (https://palazzoblu.it/).

 

Dintorni di Pisa e Alta Valdera:

· Certosa di Calci”: sede del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa (https://www.msn.unipi.it/it/).

· “Castello dei Vicari” di Lari : risalente al X secolo, da sempre fulcro del potere politico e giudiziario (https://www.castellodilari.it/it/).

· Borgo di Ghizzano”: qui Alicja Kwade, David Tremlett e Patrick Tuttofuoco, hanno trasformato le facciate delle case in opere d’arte colorate, rendendo il borgo un museo a cielo aperto (https://www.terredipisa.it/attrazione/ghizzano-peccioli/).

· Giardino all’italiana della villa Venerosi Pesciolini “a Ghizzano: nelle tenute di famiglia si produce ottimo vino e olio (https://www.tenutadighizzano.com/it/chi-siamo/il-giardino-venerosi-pesciolini/)

· Tabernacolo di Benozzo Gozzoli” a Legoli: minuscolo borgo che custodisce un capolavoro del Rinascimento toscano affrescato proprio nel 1480 (https://www.peccioli.net/tabernacolo-di-benozzo-gozzoli/).

· “Museo della Geotermia di Larderello”: qui  si racconta la storia di questa energia naturale sfruttata fin dal XIX secolo (http://www.museivaldicecina.it/it/museo_della_geotermia.php).

·“Teatro del Silenzio di Lajatico”: anfiteatro naturale ideato nel 2006 da Bocelli e dall’architetto Alberto Bartalini (https://www.teatrodelsilenzio.it/).

· Parco Preistorico di Peccioli”: un’area verde di tre ettari abitata da ventidue riproduzioni di dinosauri a grandezza naturale (https://www.parcopreistoricopeccioli.it/).

· Passerella panoramica “Endless Sunset”: un’installazione luminosa creata nel 2020 da Patrick Tuttofuoco (https://www.peccioli.net/endeless-sunset/).

· La Terrazza sospesa e il palazzo senza tempo di Peccioli” (https://www.peccioli.net/palazzo-senza-tempo-palazzo-di-via-carraia/).

 

Abetone:

· Funivia di Cutigliano – Doganaccia”: sale fino ai 1.540 metri, punto panoramico spettacolare tra le vallate del Lima e del Sestaione (https://www.abetone.com/doganaccia.asp).

· Museo della Linea Gotica di Pianosinatico”: conserva reperti, fotografie e testimonianze dei combattimenti che qui si svolsero, ma la parte più emozionante è all’aperto con un percorso tra bunker e trincee originali, perfettamente restaurati (https://www.laltrolatodelcaposaldo.com/).

· Cutigliano e il magnifico Palazzo di Giustizia”: facciata è decorata con gli stemmi araldici dei vari capitani inviati da Firenze a esercitare il potere  (https://www.visittuscany.com/it/attrazioni/palazzo-dei-capitani-della-montagna/).

 

COSA ACQUISTARE

· A Lari, nascosto tra le alte mura del vecchio borgo medioevale, c’è il piccolo “Pastificio Famiglia Martelli” dove acquistare ogni tipo di pasta prodotta in modo tradizionale (https://www.famigliamartelli.it/index.php).

· Salumificio Ceccotti” a Lari, saporiti e genuini, frutto di lavorazioni antiche tramandate di generazione in generazione. Acquistate salumi e il caratteristico liquore alle ciliegie (https://macelleriaceccotti.myadj.it/v/macelleriaceccotti).

· A Ghizzano nella “Tenuta Venerosi Pesciolini” si producono olio extravergine e vino di alta qualità, piccoli souvenir di autenticità toscana (https://www.tenutadighizzano.com/it/).

· Azienda Agricola Il Baggiolo S.r.l.”, situata a 1.400 metri d’altitudine nel cuore del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, dove è possibile acquistare marmellate, succhi e mirtilli  freschi (https://ilbaggiolo.it/).

 

COSA LEGGERE PRIMA DI PARTIRE

  • A Giro per Pisa “La città e le sue terre. itinerari alla scoperta di Pisa” di Alessandro Bargagna e Chiara Celli, piena di aneddoti e percorsi tematici. Editore: ‎Marchetti - Data di pubblicazione: ‎5 novembre 2018 - Lingua: ‎Italiano - Lunghezza stampa: 250 pagine;
  • Guida della Toscana di Dove – RCS Editore - Maggio 2023. Lingua: Italiano – 194 pagine. All’interno si trova l’articolo “Oltre la Torre un mondo…” dedicato a Pisa e dintorni;
  • Guida Toscana. Editore: ‎Lonely Planet Italia - Data di pubblicazione: ‎8 novembre 2024 - Edizione: ‎10 - Lingua: ‎Italiano- Lunghezza stampa: ‎464 pagine;
  • Dove Viaggi del Corriere ha pubblicato numerosi articoli online sulla Toscana e sui dintorni di Pisa tra i quali si consiglia: https://viaggi.corriere.it/weekend/terre-di-pisa-adulti-bambini/;
  • Il Touring club ha pubblicato un interessante articolo online avente ad oggetto “Toscana sconosciuta: itinerario nell’Alta Valdera, nel Pisano” (https://inviaggio.touringclub.it/consigli-di-viaggio/toscana-sconosciuta-itinerario-nellalta-valdera-nel-pisano).

 

ULTERIORI INFO:

I principali portali di riferimento sono:

·        https://www.turismo.pisa.it/;

·        www.visittuscany.com.